TERMINATO L’ALLACCIO DEL POZZO “TOMBA DI CICERONE” – TRAVERSA NENNI – VIA FLACCA

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Nel tardo pomeriggio di oggi, la ditta appaltatrice stava ultimando i lavori per l’allaccio del nuovo pozzo alla premente per Gaeta. La chiusura temporanea di questa condotta ha consentito di avere più acqua su Formia. Ora bisognerà vedere quanto migliorerà la situazione con l’aggiunta dei 50 litri/secondo in direzione Gaeta ed il recupero conseguente su Formia della stessa quota. Nel frattempo la richiesta di acqua va e andrà diminuendo, per la riduzione dei residenti e la fine del gran caldo. Questo tenderà a far migliorare la situazione, in attesa che le falde potranno ricaricarsi con l’arrivo delle piogge e della neve. Resta decisiva la realizzazione di nuove reti di adduzione e distribuzione e la ricaptazione delle sorgenti di Mazzoccolo e Capodacqua. Nel bailamme delle notizie e delle storie raccontate come ad esempio il collegamento della sorgente del Gari con Minturno, ritenuto indispensabile dal Senatore Fazzone, appare molto chiaro il fatto che se non si riducono le perdite con reti nuove, il problema difficilmente sarà risolto. Il punto non è di cercare altre fonti ma utilizzare al meglio quelle che abbiamo riducendo drasticamente le perdite.

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Il Comitato di lotta contro Acqualatina sostiene, come noi, tali indicazioni. Si tratta di scelte tecniche (e di buon senso) che tutti i geologhi che abbiamo interpellato, condividono. I lavori di scavo e allaccio del nuovo pozzo sono stati compresi in un fondo di 2 milioni e 400 mila euro destinato al ripristino delle reti. Ci saranno poi altri fondi stanziati dal Governo per la calamità naturale. Nella Legge che dispone dette risorse sono state poste delle condizioni, delle quali, quella più importante riguarda la durata dei tempi di realizzazione. Non possono essere finanziati quei lavori la cui durata superi i 180 giorni. Questa è la ragione per la quale Claudio Fazzone si affanna a dire che il collegamento Gari-Minturno si realizza in 120 giorni. Parla di 160 litri/secondo in più ma si guarda bene dal citare lo sfascio delle attuali reti che producono la perdita di carico del 70% dell’acqua erogata. Se la percentuale di perdita resta questa anche l’acqua del Gari (a fronte di una spesa elevata di allaccio) se ne andrebbe in gran parte nel sottosuolo. Di tale proposta abbiamo voluto informare (confutandola) il Governo, la Regione ed i Sindaci di ATO 4. Francesco Carta

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