Scegliere tra sviluppo sostenibile ed attività impattive e inquinanti

porto commerciale

Al Presidente della Regione Lazio, dr. Nicola Zingaretti

All’Assessore Regionale ai Trasporti, dr. Michele Civita
All’Assessore Regionale all’Ambiente, dr. Fabio Refrigeri
Al Sindaco di Formia, dr. Sandro Bartolomeo
Al Ministro dell’Ambiente, dr. Gianluca Galletti
Al Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, dr. Maurizio Lupi

Scegliere tra sviluppo sostenibile ( area sensibile, balneazione d’avanguardia, sport velici, archeologia marina e costiera) e portualità commerciale, turistica ad alto impatto ambientale, traffico di merci inquinanti e altamente rischiose come nel caso dello stoccaggio delle benzine nei serbatoi di Gaeta. Il porto commerciale di Gaeta deve qualificarsi con attrezzature idonee ad eliminare la dispersione di polveri e di ogni sostanza inquinante. Per tanto non sono le dimensioni del traffico, oggi più che sufficienti, a determinare il futuro dell’impianto. L’attuale porto, recentemente ingrandito, nel caso in cui avesse seguito la delibera dell’Autorità Portuale n. 12 del 17 Febbraio 2014, verrebbe ulteriormente incrementato con la creazione di un’altra banchina in avanzamento entro la quale sarebbe previsto l’ormeggio di navi cosiddette RO-RO.commerciale e petroliera

petroliera

In tale contesto verrebbe realizzata anche la nuova dislocazione del pontile petroli per lo scarico delle benzine. Questa soluzione , che graverebbe pesantemente sullo specchio d’acqua e la spiaggia di Vindicio, non risponderebbe comunque ai criteri e alle condizioni di sicurezza in quanto la zona, soprattutto in estate, resta interessata da una notevole presenza di persone e di attività legate alla balneazione. Vi è inoltre da segnalare la stretta vicinanza alla strada costiera Flacca interessata da notevole traffico veicolare. La soluzione di una “monoboa” allocata a 2 miglia dalla costa, così come realizzata a Civitavecchia, rappresenterebbe una soluzione di sufficiente sicurezza.

pontile spostato

Nella rada di Gaeta sono in programmazione ben 8 porti turistici.

porti 8

Naturalmente non ci sarebbe sostenibilità ambientale ed economica per tutti e perciò bisognerebbe scegliere. Il porto turistico di Formia probabilmente rappresenterebbe l’impianto più grosso ed impattante. Tale struttura, promossa con un progetto di finanza 12 anni fa, nei fatti , nell’attuale contesto economico non è più sostenibile. Dai 66 milioni di euro iniziali, abbiamo raggiunto i 139 milioni di euro attuali. Il progetto è all’attenzione della Regione Lazio per quanto riguarda la Valutazione Strategica Ambientale. La Regione Lazio dovrebbe, qualora ci siano le condizioni, e per noi ci sono anche e soprattutto per l’impatto sui fondali e la costa, esprimere una valutazione negativa consentendo un ridimensionamento in grado di consentire una rapida realizzazione eco ed economicamente più sostenibile. Il porto turistico di Formia resta un asse fondamentale per la crescita e lo sviluppo dell’intera rete produttiva legata alla nautica da diporto. Il contenimento dell’impatto delle opere in mare vale per la città di Formia come per Gaeta e le altre cittadine del golfo. La rada di Gaeta è stata dichiarata dalla Regione Lazio “Area Sensibile”. L’inadeguatezza dei depuratori che non abbattono Azoto e Fosforo e gli allevamenti dei pesci, non sono compatibili con l’Area Sensibile, la buona qualità delle acque, la balneazione, gli sport velici e la pesca. La relazione del Prof. Giandomenico Ardizzone risalente al 2005, a questo proposito, fu chiara ed esaustiva. Il carico di azoto e fosforo proveniente dai reflui urbani, e dagli allevamenti del pesce (11,54% sull’azoto totale e il 17,32% sul fosforo totale riversati nel golfo dagli allevamenti + azoto 63,5% e fosforo 73,87% provenienti da reflui urbani semitrattati) rende estremamente critica la condizione del mare favorendo fenomeni eutrofici e la conseguente scarsa ossigenazione.

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Per tali ragioni sono indispensabili l’adeguamento dei depuratori e l’attuazione del protocollo che prevedeva, dopo una sperimentazione triennale 2006-2009, il definitivo trasferimento degli allevamenti di pesce in acque di maggiore profondità (40 metri) dove le capacità metaboliche del mare sono di gran lunga superiori. Nel 2011 fu archiviata un’indagine condotta dalla Procura di Latina (procedimento 12907/2006 contro ignoti) su iniziativa del Comune di Formia circa le cause dell’inquinamento delle acque del golfo. Anche in quel caso la perizia affidata all’ingegnere Luigi Boeri fu chiarissima. Bisogna ripartire da lì e dare una sterzata agli indirizzi strategici del golfo in modo da poter coniugare tutela ambientale e sviluppo economico.
Formia 10 06 2014 Partito Democratico Formia
Circolo Giuseppe Piancastelli-Giuseppe Diana,
il Segretario, dr. Francesco Carta

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