Adottato il regolamento per le macchine da gioco: opposizione a “scartamento men che ridotto”

DCIM100GOPROL’adozione del regolamento per la dislocazione e l’uso delle macchine da gioco, le implicazioni economiche e comportamentali delle persone, il coinvolgimento della criminalità organizzata nel settore hanno fatto molto discutere. Era il piatto forte del Consiglio Comunale: un fatto concreto, tangibile, operativo. Non va misurato il coefficiente di cambiamento e cioè se il regolamento elimini o meno il gioco d’azzardo e tuteli le persone impedendo alla criminalità di riciclare o fare danaro. Provo a spiegare quali siano, a mio parere, gli effetti positivi. Il fenomeno è grande e meritevole di seria attenzione. Per la prima volta, con la pubblicazione dei dati, si accendono i riflettori su di esso. Naturalmente è questo il primo disturbo che si arreca a quell’attività che, per prosperare, ha bisogno di restare nell’ombra. E’ un segnale forte che giunge alla cittadinanza e dimostra la chiara volontà di contrasto. Nessuno crede che con l’adozione del regolamento siano risolti tutti i problemi. La complessità del fenomeno e la tendenza a passare inosservato, sollecita iniziative articolate da parte delle istituzioni, forze dell’ordine, servizi assistenziali sociali e sanitari. Che il consiglio comunale abbia iniziato ad occuparsene, facendo da battistrada, è cosa molto positiva ma il problema sarà ora di mantenere alta la guardia. Penso che sia utile a cadenza semestrale o annuale ridiscuterne facendo il punto della situazione e magari adeguando le norme.

Le opposizioni non hanno votato il provvedimento paventando la reazione, che sarà tutta da verificare, da parte dei gestori delle sale giochi. Hanno agitato i fantasmi della responsabilità in solido e del pagamento di presunti danni. Si potrebbe obiettare che il “patema d’animo” non è venuto agli stessi nell’adozione di ben altri provvedimenti nei quali si configuravano forzature e, in qualche caso, anche reati. Basti pensare a varianti al PRG in cui alcuni terreni percorsi dal fuoco venivano resi edificabili senza battere ciglio oppure alle vicende dell’inchiesta giudiziaria della giunta Forte. Si potrebbe obiettare che nessuno obbliga a fare il consigliere comunale coloro che poi non hanno il coraggio di assumere la responsabilità di votare provvedimenti così rilevanti per il bene della comunità locale. Si potrebbe infine pensar male ma indovinando che gli interessi sulle macchine da gioco coinvolgano anche grandi elettori e allora ci sarebbe da dire: la prossima volta inventatevi una scusa più plausibile.

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