La proposta di regolamento su cui i rappresentanti dei 3 circoli in commissione hanno lavorato era volta a trovare un modo condiviso e quanto più possibile partecipato di coordinamento del PD cittadino. L’obiettivo che ci eravamo prefissi era quello di favorire una corretta e serena vita di partito, prevenendo inutili e dannosi scontri e favorendo, invece, uno sviluppo della democrazia e della partecipazione all’interno del partito. La necessità di un partito realmente forte, credibile nella città, autorevole nelle istituzioni, ma anche coeso e dialetticamente vivo sono stati lo sprone per la discussione posta in essere in commissione, fino alla stesura di un regolamento per l’Unione cittadina
Lo stesso prevede innanzitutto di demandare interamente all’Assemblea cittadina la linea politica del partito; c’è poi un coordinamento cittadino, composto da un coordinatore e tre capigruppo proposti dai singoli circoli, con il ruolo di rappresentare il partito a livello comunale, tenendo i rapporti con l’amministrazione, gli altri partiti, le forze sociali e la stampa.
il circolo Piancastelli-Diana aveva proposto inoltre una commissione di garanzia a tutela del corretto funzionamento dell’assemblea e del coordinamento stesso. I circoli Vittorio Foa e Maranola hanno voluto eliminare la commissione di garanzia per cui è parso opportuno riproporre nel regolamento, da parte del Piancastelli-Diana, il presidente dell’Assemblea come garante del rispetto di ruoli e funzioni.
I delegati del Circolo Piancastelli-Diana hanno chiesto che il documento fosse approvato prima delle elezioni del Coordinatore in quanto premessa politica necessaria e vincolante per il prosieguo dei lavori. Il Segretario della Federazione ha concluso che tale opzione avrebbe dovuto valutarla ed eventualmente accoglierla l’Assemblea Cittadina dopo l’elezione del Coordinatore.
A questo punto i delegati del Circolo Piancastelli non hanno partecipato alla votazione del Coordinatore Cittadino.
Il testo del Regolamento:
Premessa
Il partito ha il compito di favorire la partecipazione dei cittadini, in particolare dei giovani, alla politica, di sviluppare la democrazia interna e di valorizzare il ruolo degli iscritti e degli elettori alla
vita del partito.
Il partito è consapevole della difficoltà di assumere e realizzare linee politiche largamente condivise a causa delle diverse provenienze e sensibilità dei propri iscritti e dei propri elettori. Il necessario processo unitario va condotto nel rispetto delle diversità favorendo allo stesso tempo l’autonomia e l’iniziativa dei circoli e una forte capacità di coordinamento.
E’ evidente che le capacità politiche del coordinatore debbono essere di elevato livello, egli dovrà possedere qualità di leader tali da avere l’autorevolezza necessaria per essere ampiamente riconosciuto quale dirigente reale.
A nessuno può sfuggire che una figura siffatta non sia di facile reperibilità tuttavia ogni sforzo in tal senso va perseguito e condotto con spirito aperto nell’interesse del partito.
E’ necessario non giungere a soluzione pasticciate, come quelle riconducibili a maggioranze precostituite sulla base di preconcetti o, peggio, riconducibili a preesistenti divisioni.
Una tale soluzione sarebbe devastante per il partito e deleteria per il malcapitato compagno. Egli, infatti, chiamato a relazionarsi con una parte, sebbene maggioritaria nel partito, porterebbe, in breve tempo, a rotture drammatiche e forse insanabili. Bisogna puntare su un pontefice (costruttore di ponti) piuttosto che su esponente di un gruppo anche se numeroso.
Il coordinatore con la sua sensibilità democratica dovrà raccogliere e definire linee politiche, direzioni di sviluppo, azioni di intervento largamente condivise nel partito e apprezzate dai cittadini elettori. In questa ottica di costruzione di un partito unitario e possibilmente compatto le scelte compiute possono essere talvolta consonanti e talaltra dissonanti rispetto all’Amministrazione cittadina. Non è assolutamente pensabile né tanto meno utile un partito appiattito sull’Amministrazione la quale spesso evidenzia livelli di litigiosità elevati. Un partito autorevole con una propria capacità propositiva e di iniziativa può essere elemento equilibratore ed equilibrante di compagini frastagliate, litigiose e traballanti.
In questo senso il PD deve diventare un partito forte. Un partito credibile nella città, autorevole nelle istituzioni coeso e dialetticamente vivo al proprio interno.
Se si è d’accordo con questa idea di partito non si può e non si deve pensare a soluzioni pasticciate, frettolose, interessate e scialbe. Uno sforzo comune, generoso, onesto, aperto alla speranza sul futuro è necessario da parte di tutti e di ciascuno. Bisogna avere presente che il partito non è un nostro bene ma è patrimonio dell’intera comunità. Anche dalle nostre scelte, dalla nostra intelligenza, dalla nostra responsabilità dipende il futuro di questa nostra città. Siamo tutti piccoli uomini ma abbiamo l’opportunità di fare insieme grandi cose. Non sciupiamo questa occasione!
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Il presente regolamento si prefigge il primario scopo di favorire una serena vita di partito, prevenendo, per quanto possibile, eventuali inutili scontri. Non si può nascondere che intende anche favorire e sviluppare la democrazia interna e la partecipazione, di sollecitare la creatività di coloro che sono innamorati della politica, di coloro che sentono il dovere di contribuire al bene comune, di coloro che pensano di non essere condannati ad essere solo oggetto della storia ma anche soggetti.
REGOLAMENTO
ART. 1 Composizione dell’Unione Comunale (UC) del PD di Formia
ART. 1 .1 L’Unione Comunale del PD di Formia è composta dai 3 Circoli territoriali: circolo 1 (Piancastelli), circolo 2 (V. Foa), circolo 3 (Maranola).
ART. 1 .2 L’UC del PD ha sede in uno dei circoli.
ART. 2 Organismi dirigenti dell’UC PD di Formia.
ART. 2 .1 Gli organi del coordinamento comunale sono l’assemblea ed il suo Presidente eletto con maggioranza qualificata dai componenti stessi, il direttivo, e il coordinatore comunale. (Art. 15.1 Statuto Regionale del Lazio-SRL).
ART. 2 .2 L’assemblea comunale è costituita dagli eletti nei singoli circoli in una quota variabile al rapporto fra iscritti e voti ottenuti dal partito democratico nelle ultime elezioni politiche nella porzione territoriale su cui essi insistono.(Art. 15.2 del SRL).
ART. 2 .3 Il presidente dell’Assemblea è eletto con la maggioranza qualificata dai componenti dell’assemblea nel proprio seno; egli è garante dell’assemblea e di ogni singolo iscritto; convoca l’assemblea così come è indicato dal presente regolamento ed ogni qual vota gli è richiesto dal coordinatore e da ogni singolo direttivo di circolo.
ART. 2 .4 Il coordinatore è eletto, a scrutinio segreto, dall’assemblea comunale con il voto favorevole della maggioranza assoluta dei presenti, purché all’elezione partecipino il cinquanta per cento più uno degli aventi diritto. Nel caso in cui nessuno dei candidati raggiunga il 50% più uno si procede al ballottaggio tra i primi due.
ART. 2 .5 Il direttivo, composto da tre membri, è eletto a scrutinio segreto dall’assemblea con voto di preferenza unico tra una lista di nove candidati proposti in numero di tre da ciascun circolo. Risultano eletti i primi tre. In caso di dimissioni o decadenza subentra il primo dei non eletti. Deve essere garantita la presenza di genere.
ART. 2 .6 La commissione di garanzia composta da 5 membri viene sorteggiata tra quindici candidati proposti in numero di cinque da ciascun circolo.
ART. 3 L”Assemblea
ART. 3 .1 L’assemblea comunale stabilisce la linea politica del Partito a livello comunale, discute di problemi di carattere politico generale e delibera, a maggioranza dei presenti, su questioni di pertinenza locale. All’assemblea possono anche partecipare, con il solo diritto di parola, gli eletti in tutte le assemblee istituzionali. Ad inizio dei lavori l’assemblea elegge per alzata di mano il presidente dell’assemblea.
ART. 3 .2 Il presidente convoca l’assemblea almeno una volta al mese e su richiesta del coordinatore cittadino oppure di un singolo circolo.
ART. 3 .3 La convocazione, oltre che in forma scritta, può realizzarsi anche tramite messaggino o email e deve contenere il luogo della riunione, la data, l’ora di inizio e l’ordine del giorno e deve pervenire almeno tre giorni prima della data fissata.
ART. 3 .4 Dopo 60 minuti dalla convocazione l’assemblea, regolarmente convocata, può deliberare sui punti all’o.d.g. qualunque sia il numero dei presenti.
ART. 3 .5 Le delibere dell’assemblea sono vincolanti per il coordinatore e per tutti i membri dell’assemblea.
ART. 3 .6 Qualsiasi spesa deve essere preventivamente deliberata dall’assemblea. Le spese sostenute, per attività e manifestazioni a carattere comunale verranno ripartite tra i circoli in proporzione del rispettivo numero dei membri dell’assemblea.
ART. 4 Funzioni e compiti del coordinatore.
ART. 4 .1 Il coordinatore è il rappresentante del PD a livello comunale, tiene rapporti con gli altri partiti e le forze sociali, con la stampa su questioni a carattere comunale, sulla base delle decisioni assunte dal Direttivo. Su questioni di particolare rilevanza, anche un solo membro del direttivo può chiedere il pronunciamento dell’assemblea. Su questioni di carattere di indirizzo e generali, a richiesta scritta e motivata di uno dei circoli, possono essere chiamati ad esprimersi i direttivi dei circoli in seduta congiunta.
ART. 4 .2 II coordinatore resta in carica fino al prossimo congresso. Può decadere per il venir meno dei requisiti di eleggibilità, dimissione e sfiducia dei tre quarti dei membri dell’assemblea. In caso di decadenza del Coordinatore decade sia il direttivo sia la commissione di garanzia.
ART. 4 .3 Il coordinatore suggerisce, stimola e sostiene le iniziative dei circoli nel rispetto della loro autonoma capacità di iniziativa.
ART. 4 .4 I circoli informeranno tempestivamente il coordinatore di tutte le riunioni, con i relativi orari ed ordine del giorno. Egli comunicherà agli altri circoli delle attività di cui viene informato. Il coordinatore può partecipare alle riunioni di tutti i circoli con diritto di parola ma non di voto. I membri del direttivo di qualsiasi circolo possono partecipare alle riunioni degli altri circoli. Possono prendere la parola solo su richiesta del presidente dell’assemblea.
ART. 4 .5 Il coordinatore riceverà da tutti i circoli l’elenco degli iscritti con gli indirizzi, anche di posta elettronica. Al fine di favorire la comunicazione interna tra tutti gli iscritti di Formia il coordinatore invierà copia di detti elenchi, costantemente aggiornati, agli altri circoli.
ART. 4 .6 Le spese sostenute, preventivamente approvate, per attività e manifestazioni a carattere comunale verranno ripartite tra i circoli in proporzione al numero dei membri dell’assemblea.
ART. 5 Direttivo.
ART. 5 .1 Il Direttivo si riunisce su convocazione del coordinatore che ne fissa l’o.d.g..
ART. 5 .2 I membri del direttivo possono chiedere, congiuntamente o separatamente, la convocazione dell’organismo. Il coordinatore procederà alla riunione entro 24 ore inserendo all’o.d.g. gli argomenti richiesti.
ART. 6 Commissione di Garanzia.
ART. 6 .1 La Commissione di Garanzia viene convocata dal Coordinatore per l’elezione del Presidente.
ART. 6 .2 Il presidente viene eletto con almeno tre voti. Se nessun candidato ottiene il quorum si procede al ballottaggio tra i primi due.
ART. 6 .3 La C. di G. ha esclusivamente il compito di dirimere questioni inerenti l’interpretazione del presente regolamento. Essa si riunisce, entro 48 ore, su richiesta del coordinatore, di almeno un membro del Direttivo o di un terzo dell’Assemblea.
ART. 7 Relazioni tra i circoli.
ART. 7 .1 I circoli hanno l’obbligo di avere un rapporto trasparente tra loro improntato alla lealtà e alla collaborazione.
ART. 7 .2 Gli iscritti possono essere chiamati a sostenere le iniziative di qualsiasi circolo e di quelle comunali mettendo a disposizione le proprie conoscenze e competenze.
ART. 7 .3 Ogni anno, normalmente nel mese di gennaio, il coordinatore convoca, separatamente o congiuntamente, l’assemblea degli iscritti di ciascun circolo relazionando sull’attività svolta e sulle iniziative previste e programmate per l’anno in corso. Su tale relazione l’assemblea si pronuncerà con votazione palese.
ART. 7 .4 All’assemblea possono partecipare, senza diritto di voto, gli elettori.
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