Carlo Medici, sostenuto da Forza Italia, una parte del PD e un’altra aggregazione denominata Idea (un sostantivo assai impegnativo), viene eletto Presidente della Provincia superando di un soffio Damiano Coletta, sostenuto da “Latina Bene Comune” e dall’altro pezzo del Partito Democratico. Su cosa, alcuni si sono accordati mentre altri si sono divisi? Qual è il cosiddetto punto di caduta che ha spinto il Partito Democratico a dividersi sui due candidati? Per quali obbiettivi Forza Italia (Fazzone) ha sostenuto la candidatura di Carlo Medici del PD? E i cosiddetti “civici”, perchè mai si sono divisi tra la Gervasi e Coletta? Se avessero condiviso un unico candidato avrebbero stravinto. Ma quali sono le ragioni di questo rimescolamento? Quali le strategie ed obbiettivi intende realizzare il nuovo governo della Provincia? Per davvero non ci sono più destra nè sinistra, e neanche civici ma solo un coro unanime che canta il bene comune e plaude al nuovo Presidente (lesto ad affermare la frase di rito: “sarò il Presidente di tutti”)?
Pino Simeone, recentemente riconfermato Consigliere Regionale di Forza Italia commenta così: “abbiamo messo da parte pregiudizi e steccati per il bene dei cittadini della nostra provincia”. Bene, bravo, bis. Ed infatti così continua: “E’ stata una elezione serrata. Ma hanno vinto il buon senso, la condivisione del programma e degli obbiettivi (quali?) che intendono raggiungere nell’interesse (quale?) dei territori”. Ecco provato che destra e sinistra, come dice uno noto neoborbonico di Gaeta, sono solo indicazioni stradali? E dunque fa bene il civismo di casa nostra che, sull’equidistanza tra destra e sinistra, intende costruire il futuro della nostra comunità? E’ sufficiente predicare il “bene comune” per unire le persone su di un progetto, senza distinguerne storie, interessi ed intenti? E chi mai dichiarerebbe di candidarsi per fare gli affari propri?
«Nomina sunt consequentia rerum», i nomi sono conseguenza della realtà delle cose e non è vero che Coletta e Medici (ma anche la Gervasi) ed i relativi supporter, sono la stessa cosa. Il vero banco di prova del neoeletto Presidente della Provincia sarà quello di guidare la Conferenza dei Sindaci verso il superamento di Acqualatina con la gestione interamente pubblica del ciclo delle acque. Ebbene questo tema non viene minimamente citato nè da Simeone e nè da alcun altro di Forza Italia. La pubblicizzazione dei servizi essenziali, dal ciclo dell’acqua a quello dei rifiuti, distingue perfettamente la destra dalla sinistra, individua compiutamente chi ha organizzato il marchingegno infernale della gestione delle acque. Acqualatina è stata (ed è) una grossa “holding” (personale, risorse, investimenti), attraverso la quale il triumvirato Forte – Cusani – Fazzone (la Destra vera) ha egemonizzato per un quindicennio l’intera provincia di Latina.
Damiano Coletta, Sindaco del Capoluogo di Latina ha compreso che il civismo è importante ma non è sufficiente per vincere la battaglia della pubblicizzazione dei servizi essenziali. Ha compreso che il civismo non è la terza via tra destra e sinistra ma che sono le cose da fare che distinguono i nomi (destra e sinistra) e danno sostanza agli intenti. Peccato che quì da noi non l’abbiano ancora capito. Francesco Carta.
You must be logged in to post a comment Login