Foto: l’allagamento del multipiano dopo l’inaugurazione ed il successivo abbandono.
Riportiamo il comunicato del Sindaco Sandro Bartolomeo che esprime alcune precisazioni in merito alla vicenda del Multipiano “Aldo Moro”. Ad oggi non conosciamo la decisione della Magistratura nel merito della costituzione di parte civile promossa da alcuni consiglieri dell’UDC nella vicenda di “Formia Servizi”. Anche il Curatore fallimentare ha deciso di costituirsi parte civile. Si dà il caso che anch’egli ha avuto delle responsabilità nella curatela del bene. Una responsabilità che non ha evitato vandalismi di ogni sorta e il degrado della struttura, soprattutto nei piani inferiori in cui le acque meteoriche hanno probabilmente causato i maggiori danni. Il Coordinatore del circolo “Piancastelli-Diana”, il Consigliere Ernesto Schiano e l’allora Assessora Clide Rak si erano espressi a favore della costituzione di parte civile da parte del Comune innazitutto per stare dentro il processo. Prevalse tutt’altro orientamento. Nel frattempo riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa pervenutoci dal Sindaco Sandro Bartolomeo.
FORMIA – Multipiano delle Poste, Bartolomeo: “Scelta la procedura più trasparente”
“Sulla mancata costituzione in giudizio del Comune nel fallimento Formia Servizi, circa un anno fa l’Amministrazione e la maggioranza hanno fornito le proprie motivazioni. A distanza di tanto tempo e, alla vigilia dell’udienza preliminare che precederà l’eventuale processo, adombrare anche il solo sospetto che un dirigente comunale possa aver condizionato il comportamento di un’intera Amministrazione è fuorviante”. Così il Sindaco Sandro Bartolomeo dopo i recenti articoli di stampa incentrati sull’annosa vicenda del parcheggio multipiano di piazzale Aldo Moro.
“Per arrivare a una conclusione della vicenda che fosse il più possibile obiettiva – spiega il primo cittadino – ho deliberato l’affidamento di un incarico professionale per il collaudo tecnico-amministrativo della struttura. Tale procedura, iniziata dall’architetto Marilena Terreri, è stata successivamente affidata al dirigente del Settore Patrimonio, l’architetto Sisto Astarita e questo proprio per evitare conflitti di interesse con l’incarico di rup che l’architetto Terreri aveva ricoperto durante le fasi di realizzazione del multipiano. Previa selezione pubblica, l’architetto Astarita ha affidato a un professionista il compito di svolgere il collaudo entro il termine di 60 giorni. L’ufficio legale del Comune aveva sconsigliato questa prassi ma l’Amministrazione comunale, proprio per garantire la massima trasparenza, ha ritenuto di affidare un parere legale all’avvocato Nuzzo, docente presso l’università Luiss. Da questo parere è scaturita la decisione di affidare il collaudo tecnico-amministrativo. In tutta questa vicenda, l’architetto Terreri, dirigente del settore Opere Pubbliche, non ha svolto alcuna funzione”.
A garanzia di tutte le parti in causa, prosegue Bartolomeo, “ho disposto che al tecnico incaricato venga trasmessa l’intera documentazione (compresa, naturalmente, quella fornita dall’impresa Di Cesare) proprio per garantire un giudizio tecnico-amministrativo fondato sulla più assoluta trasparenza”. “Tale procedura – aggiunge – dà garanzie al Comune, alla città e alla stessa impresa che ha realizzato il multipiano. L’Amministrazione non può sostituirsi alla magistratura nell’accertare fatti di eventuale rilevanza penale. Su questo, come sempre, esprimiamo la massima fiducia nei magistrati inquirenti e giudicanti perché che si arrivi alla conclusione di una vicenda che è stata lunga, complessa e difficile per tutte le parti in causa”.
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