Greta e Vanessa, ombre di tutte le donne schiave di un esercito di islamisti assetato di dominio
di Lucia Annunziata su Huffinghton Post
Dieci anni in più. I volti sbiancati di chi non ha visto sole e non ha visto speranza per mesi. Occhi che hanno visto cose che non avrebbero forse mai immaginato di poter vedere. Tacete vi prego, almeno oggi, almeno per qualche ora, voi che non state nella pelle per aprire una polemica politica.
Queste due ragazze che abbiamo accolto stamattina sono reduci dall’inferno. Hanno sbagliato loro ad andare, qualcuno a mandarle, noi a pagare – francamente non mi interessa. Davanti a noi due giovani donne la cui vita si è drammaticamente infranta, e tornano ombre di se stesse, ma anche di tutte le donne, le migliaia e migliaia che in Medioriente e in Africa, e nell’Estremo Oriente ogni giorno, ogni ora, in questo stesso momento sono fatte schiave, utilizzate per soddisfare la immensa fame atavica di dominio di un esercito sempre più grande di uomini violenti.
Qui non si tratta di Islam contro noi occidentali – qui si tratta di un esercito di islamisti radicali che combatte per il dominio di tutti – l’Islam innanzitutto e noi occidente come prezzo laterale. Le donne che gli islamisti violentano, uccidono e fanno schiave non sono solo le donne cristiane dell’Iraq e della Siria, le donne curde che riescono ad afferrare nei campi di battaglia, le yazide; sono soprattutto le stesse donne islamiche che appartengono a una versione diversa e dunque “nemica” della loro religione.
Le milizie Sunnite dell’Is ammazzano le donne Sciite in Iraq e in Siria – lo sappiamo da migliaia di testimonianze delle organizzazioni per i diritti umani che lavorano in quelle zone – dando loro , in quanto musulmane, il privilegio di essere uccise senza precedente violenza carnale.
Le milizie di Boko Haram hanno rapito le ragazze cristiane, le hanno convertite e ce le hanno mostrate allegri riunite velate e a testa bassa come una mandria. Ma Boko Haram, ammazza e rapisce migliaia di donne musulmane, quelle ad esempio che son state vittime dell’attacco del 15 gennaio a Baga, in cui 3700 uomini, donne e bambini sono stati massacrati come parte della campagna “elettorale” di Boko Haram in vista delle prossime, vicine Presidenziali. Non vorrei insistere – e cosa ne dite delle tre bambine usate come Kamikaze in questi giorni dalla stessa felice compagine terroristica?
È ora di fare qualcosa. Non so cosa. Non ho ricette. Ma so che è ora di aprire una vera riflessione nazionale su questo conflitto, mettendo da parte ogni piccina polemica, ogni strumentalizzazione nazionale.
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