Nuovo ospedale del golfo oppure Dono Svizzero+pastificio?

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I servizi sanitari e gli ospedali sono oggi al centro di notevoli e rapidissimi cambiamenti, sia delle strutture, che delle scienze, delle tecnologie e degli stessi modelli organizzativi, pertanto i progetti di nuovi ospedali devono dare risposte sempre più adeguate e di elevata qualità, anche anticipando i nuovi bisogni di cittadini ed operatori.

Con queste premesse è stato realizzato nel 2007 il concorso europeo per la progettazione del nuovo ospedale del golfo, finanziato dall’Azienda Sanitaria di Latina. Il progetto vincitore pubblicato il 14 Giugno 2008 di cui si riportano le linee essenziali di progettazione, fu bloccato dal Commissario di Governo Elio Guzzanti nella primavera del 2010, alla vigilia del rinnovo dell’Amministrazione Regionale.

Ancora oggi il sistema ospedaliero laziale è caratterizzato da notevoli squilibri territoriali: l’area urbana romana è densa di strutture sanitarie per acuti, localizzate soprattutto nell’ampio centro storico. Già nelle aree periferiche della capitale iniziano a registrarsi quelle debolezze più evidenti soprattutto nelle realtà di provincia, dove la rete ospedaliera è composta generalmente da strutture piccole, datate e mal collocate. Obiettivo prioritario del governo regionale resta il riequilibrio del sistema, in particolare della distribuzione dei posti letto, anche allo scopo di arginare la migrazione dei pazienti verso la capitale. Sulla base di queste premesse si è sviluppato il Concorso europeo di progettazione del nuovo Ospedale del Golfo, a Formia.

In quell’epoca erano in funzione tre strutture ospedaliere pubbliche a Formia, Gaeta e Minturno, caratterizzate da profili di attività parzialmente sovrapposti e da un ridotto contenuto tecnologico, perciò non più adatte alle contemporanee esigenze sanitarie e alle aspettative dell’utenza. A ciò si aggiunga la loro localizzazione in zone densamente urbanizzate e perciò comportanti notevoli difficoltà logistiche.

Il progetto prescelto e gli altri due posizionati al secondo e terzo posto muovono da alcune premesse essenziali nella moderna edilizia ospedaliera:
• Umanizzazione dell’ospedale realizzata con l’apertura dello stesso verso il territorio attraverso la creazione, al suo interno, dei luoghi tipici della città; l’edificio è costruito intorno alle esigenze della persona non comprendendo solamente gli aspetti legati alla salute ma più in generale a tutti i bisogni del paziente.

• Organizzazione a piastra che consente di posizionare strategicamente tutte le funzioni di diagnosi e cura facilitando i collegamenti prioritari tra le diverse aree funzionali. Emergenza, Blocco operatorio, Terapie intensive, Rianimazione, Reparto di immagine sono connessi attraverso percorsi brevi e separati dagli altri flussi;

• Sistema distributivo realizzato con una differenziazione dei principali percorsi: -visitatori-pazienti esterni, – personale sanitario-pazienti interni, materiali sporchi-puliti, percorsi sterili.

• Viabilità automobilistica con percorsi separati ad anello a senso unico di marcia impedendo l’incrocio dei vari percorsi;

• Esterno dell’area ospedaliera attrezzata con parcheggio esterno nel rispetto degli standards richiesti.

Già nel 2006 l’ASL Latina ed il Comune di Formia ipotizzarono uno studio di fattibilità per il nuovo Ospedale del Golfo che individuava a Formia, nell’area suburbana ex-Enaoli, il luogo più adatto alla realizzazione del nuovo ospedale in ragione: della posizione baricentrica rispetto al comprensorio; della prossimità con le principali direttrici viabilistiche e con la prevista nuova stazione della linea ferroviaria Roma-Napoli;

della disponibilità dell’area – sottoposta ad apposita variante urbanistica dal Comune di Formia – da parte della Regione Lazio.
Nell’analisi della consistenza del bacino d’utenza sono stati considerati la prossimità con i centri settentrionali del casertano, l’intensa crescita della popolazione durante il periodo estivo e i flussi stagionali di migranti (bacino d’utenza per emergenze: 160.000 ab.), ma anche l’accresciuta attrazione risultante dall’attivazione di discipline a elevata complessità (bacino d’utenza per eccellenze: 180.000 ab.), con l’intenzione di recuperare almeno il 75% della mobilità passiva verso altri presidi che si registra attualmente. I contenuti funzionali individuati corrispondono a quelli normalmente presenti in un presidio ospedaliero per acuti di media dimensione.

La stima della ricettività ospedaliera individua in 388 p.l. complessivi (compresi day hospital, postacuzie, p.l. tecnici e culle), a fronte di un importo dei lavori ipotizzato in 100 milioni di euro.

Progetto I° classificato (concorso europeo 2007)

Allo stato attuale l’ipotesi di un nuovo ospedale di 250 posti letto, attrezzato con moderne dotazioni tecnologiche, è più che sufficiente per garantire al meglio l’assistenza del sud della provincia di Latina e di Frosinone (Cassino non è sede di DEA e non ha intensive) nei prossimi 30/50 anni. Pertanto, l’ipotesi di un nuovo ospedale di 388 posti letto o di 350 (?) ottenuti dall’adeguamento del “Dono Svizzero”+ integrazione con ex pastificio, è nei fatti superata. Ciò significa che una qualsiasi decisione per il futuro dei servizi ospedalieri dovrà scaturire da un’attenta analisi costi/benefici e tempi.

Naturalmente La parola decisiva spetta alla Regione Lazio, all’ASL di Latina (ma l’ambito provinciale è in via di allargamento con Frosinone), ai Comuni che hanno il compito di realizzare la programmazione e la pianificazione dei servizi tenendo conto della particolare condizione geografica e socioeconomica del Lazio meridionale.

TABELLA COMPARATIVA TRA LE IPOTESI DI NUOVO OSPEDALE E ADEGUAMENTO “DONO SVIZZERO” CON PASTIFICIO PAONE

NUOVO OSPEDALE ENAOLI
Adeguamento sismico Euro 0

Viab.-parcheggi-baricentricità: ottimale

Flessibilità e interventi 30/50 anni:ottimale

Cantiere: ottimale

Disponibilità area: gratuita

Posti letto: 250

Costi: circa 80 milioni di Euro
Tempi di realizzazione 4 + 2

DONO SVIZZERO + PASTIFICIO
Adeguamento sismico: 12 milioni di euro

Viab.-parcheggi-baricentricità: scarsa

Flessibilità e interventi 30/50 anni: scarsa

Cantiere: impossibile in situ

Disponibilità area:
onerosa (10 milioni Euro)

posti letto:350 (ipotesi arch. Simoncelli)

costi: circa 70 milioni di Euro

Tempi di realizzazione: 7 + 2

Computo metrico estimativo e tabelle possono essere richiesti tramite la seguente e-mail:
piancastellidiana@gmail.com

Partito Democratico Circolo Giuseppe Piancastelli – Giuseppe Diana
Tel/fax 0771 26432

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