L’Airbus A-380 atterra su 22 ruote…e i vaccini (di Roberto Burioni)

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L’Airbus A-380 atterra su 22 ruote. Sono poche? Sono troppe? Per saperlo è necessario il parere di un ingegnere aeronautico e non sono documentati casi di passeggeri che chiedano di smontare una ruota al pilota.
Il ponte che consente all’autostrada A1 di superare il fiume Po all’altezza di Piacenza ha 16 campate. Sono troppe? Sono poche? Ci vuole un esperto di ingegneria civile per dirlo, e infatti nessuno degli automobilisti che ci passa soprasi azzarda a obiettare.
In entrambi i casi ci si fida del fatto che gente estremamente qualificata, che conosce bene l’argomento, abbia fatto i calcoli corretti ed abbia deciso il giusto numero di campate o di ruote.
Al contrario, sentite ogni giorno dire che “dodici vaccinazioni sono troppe” Lo dicono in tanti: parlamentari, mamme informate, padri combattenti, giornalisti d’assalto. Tutte persone che sanno di vaccini quanto di ingegneria civile o aeronautica: zero assoluto. Per motivi sconosciuti sulle ruote dell’Airbus e sulle campate del ponte tacciono, sui vaccini parlano. E dicono sciocchezze. Vediamo perché.
Partiamo da un concetto: chi usa il termine “sovraccarico immunologico” è qualcuno che non sa nulla di immunologia. Il sovraccarico immunologico non esiste, e tanto meno potrebbe conseguire alla somministrazione di dodici vaccini. Un bambino esce dall’utero materno (sostanzialmente sterlile) e al momento della nascita viene invaso da moltissimi miliardi di batteri che stimolano il suo sistema immune senza sovraccaricarlo: cosa volete che facciano dodici vaccini in quindici mesi?
Ma vediamo la questione da un altro punto di vista, e spieghiamo cosa è un antigene. Un antigene è una singola sostanza che stimola il sistema immune, come una proteina purificata. Quando il bambino si provoca un graffietto nella cute o viene punto da una zanzara viene a contatto istantaneamente con migliaia e migliaia di antigeni: nei “dodici vaccini”, distribuiti in quindici mesi di vita, ce ne sono meno di centosessanta!
Se pensate che una volta si vaccinasse di meno, vi sbagliate. Chi, come me, è nato negli anni 60, è stato vaccinato con un numero minore di vaccini, ma gli antigeni erano più di tremila. Oggi, grazie al miglioramento della tecnologia, i vaccini sono immensamente più sicuri ed efficaci e con meno di 200 antigeni complessivi proteggono contro dodici malattie.
Dodici vaccini, quindi, non sono troppi. Sono un modo per proteggere in tutta sicurezza un bambino – e tutta la società – da malattie pericolosissime che potrebbero avere conseguenze tragiche. Non ascoltate quindi chi vi racconta bugie sul “sovraccarico immunologico”: è un cretino tanto quanto colui che vorrebbe togliere un paio di ruote al carrello dell’aereo con il quale state per partire per le vacanze. Non consentitegli di mettere in pericolo voi, gli altri passeggeri e mandatelo al posto che gli appartiene: un bar di periferia a bersi del brandy di pessima qualità.
Dimenticavo: sempre i soliti somaroni vi dicono “i vaccini si fanno troppo presto”. E’ un’altra scemenza della quale vi parlerò la prossima volta.
PS: i dodici vaccini non sono troppi, ma sono pochi: manca quello importantissimo contro lo pneumococco, che oltre a proteggere i bambini difende pure gli anziani. Ma di questo ne parleremo in altra occasione.
PPS: grazie per le innumerevoli mail alle quali non posso rispondere.

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