“I dati strutturali emersi dal dibattito – spiega il Sindaco Sandro Bartolomeo – non autorizzano particolare ottimismo. Il potenziale delle sorgenti si è ridotto del 20%. Negli anni scorsi in estate si arrivava a 500-550 litri al secondo e oggi siamo a 420. Alla carenza delle falde si abbina il drammatico dato della dispersione che ha ormai raggiunto l’80%, a causa di una rete colabrodo su cui Acqualatina non ha adeguatamente investito. La situazione di Castellone, Santa Maria La Noce e Pagnano, completamente a secco da sei lunghissimi giorni, è assolutamente inaccettabile. La falla deve essere individuata al più presto. I tecnici sono impegnati nei sondaggi e ci aspettiamo che il guasto venga riparato nel giro delle prossime ore. La zona deve tornare al livello degli altri quartieri cittadini”.
L’interruzione programmata del flusso idrico serve a consentire il ricaricamento dei serbatoi. “I tecnici – sostiene Bartolomeo – ci hanno riferito che sarà impossibile prescindere da tale attività.
Noi abbiamo chiesto che l’interruzione avvenga in orario notturno e che nel fine settimana non inizi prima delle ore 24. Bar, ristoranti, pizzerie, tutte le attività produttive che vivono grazie al turismo e che proprio in questo periodo hanno la possibilità di incrementare i propri incassi, non possono essere così pesantemente penalizzate. In questi giorni mi aspetto lavori seri per contrastare la dispersione. I 5 milioni stanziati dal Ministero vanno spesi. Il Comune farà la sua parte. A partire dai prossimi giorni il Comune utilizzerà solo acqua non potabile per l’innaffiamento delle aree verdi, il lavaggio delle strade e la pulizia della città. E’ una piccola quota, certo, ma bisogna fare di tutto per trovare soluzioni immediate. Acqualatina non può continuare a parlarci di investimenti futuri. Ha avuto tutto il tempo dal 2012 ad oggi per intervenire sulle criticità del sistema che sono ben note e non mi pare lo abbia fatto. Al di là delle considerazioni che facciamo da anni e che alimentano il nostro impegno a sostegno della battaglia per la ripubblicizzazione dell’acqua, come Sindaco ho la responsabilità di collaborare per prevenire i rischi igienico-sanitari e limitare i disservizi che gravano così pesantemente sulla vita dei miei concittadini. Faremo il nostro compito fino in fondo – conclude -. Esigo che anche gli altri facciano altrettanto”.
Spigno, sorgente di Capodacqua: a secco già dai primi di aprile
polla si acqua sorgiva a Mazzoccolo di Formia
VERTICE CON ACQUALATINA
E’ piovuto poco, molto poco. Inverno freddo ma poco piovoso. Oramai, da diversi anni, le piogge si sono contratte e la piovosità complessiva mostra una tendenziale e progressiva diminuzione. Sono segnali netti, sufficienti per preparaci ad un uso più oculato delle risorse idriche. Questa mattina l’Ing. Ennio Cima ha dichiarato che il 70%, 80% dell’acqua pompata in rete si perde nel sottosuolo. Si tratta di una percentuale impressionante, paradossale ove si consideri che il sistema acquedottistico pomperebbe più acqua nel sottosuolo che nelle case degli utenti. Per rifare i 600 km di condotte sarebbero necessari 100 milioni di euro (150 mila euro a km) che naturalmente Acqualatina non ha. Penso che si enfatizzi troppo questa faccenda degli investimenti mancati (e delle risorse non corrisposte alla società per attuare l’ammodernamento della rete). E’ una giustificazione che sentiamo ripetere da anni. La penuria d’acqua si sta manifestando ancor più precocemente rispetto al precedente anno. Siamo sotto di circa 90/100 litri secondo di fabbisogno. Mentre il rifornimento proveniente da Capodacqua ancora regge (Gianola e frazioni, eccetto parte alta di Maranola), Castellone e Gaeta vanno in sofferenza e dovremo fronteggiare la carenza d’acqua che si accentuerà fino a settembre/ottobre. Bisognerà agire su tre direzioni per fronteggiare la situazione: recupero delle perdite più grosse, utilizzo appropriato dell’acqua ed inevitabile razionamento.
Va da se che l’eliminazione delle perdite è fondamentale ( i tecnici di Acqualatina ne ha individuato una grossa all’imbocco della galleria di Via Gramsci). Uso inappropriato dell’acqua potabile: non la si può utilizzare per irrigare aiuole e giardini. Alla fine degli anni ’90 fu realizzata dal Comune di Formia una condotta che, allacciata alla sorgente Conca, avrebbe dovuto garantire l’irrigazione delle aiuole della Villa Comunale “Umberto Primo” e di quella di piazza della Vittoria. In questi giorni vanno in gara i lavori di allaccio della condotta. L’acqua sarà prelevata dalla sorgente Conca (situata nei pressi della Ragioneria, alimentava Gaeta) che fu chiusa per inquinamento organico nel 1970 dall’allora Ufficiale Sanitario Ermenegildo La Terza. Infine sarà necessario chiudere l’acqua nelle ore notturne (prime ore del mattino) per il tempo strettamente necessario (calcolato al minuto) onde consentire il riempimento del serbatoio posto sulla collina di Sant’Antonio che distribuisce l’acqua dalla Caserma della Guardia di Finanza fino a Vindicio. Purtroppo il disagio è reso più acuto dalla scarsità delle informazioni e dall’assenza, almeno finora, di un minimo di coordinamento da parte dell’Ente gestore. Una cosa è certa dopo questa estate non ci si può dare appuntamento nelle stesse condizioni a quella dell’ anno prossimo. Il Comune di Formia deve vigilare costantemente (richiesta di verifica mensile) sull’operato di Acqualatina, esigendo che l’attività di riparazione delle rete idrica continui tutto l’anno e che vengano realizzati lavori (potenziamento serbatoi e sistemi di pompaggio) per rifornire le parti più alte della città (Castellone/Pagnano). Francesco Carta.
Formia, sorgente Mazzoccolo: arrivo dell’acqua alla stazione di pompaggio
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