L’Istat aggiorna il paniere, ovvero l’insieme dei prodotti utilizzati per calcolare l’inflazione. E così, tenendo conto delle abitudini di spesa degli italiani, l’Istituto di statistica inserisce nuovi prodotti, togliendone però altri. Qualche esempio? Tra le “new entry” troviamo il caffè in cialde o in capsule – oltre che alle relative macchine del caffè – le sigarette elettroniche, i quotidiani online, i sacchetti ecologici per rifiuti ecologici, ma anche formaggio spalmabile. Entra nel paniere la posizione rappresentativa Gas metano per autotrazione. Non trovano più posto nella lista, lo yogurt biologico e il tailleur, ad esempio. Rispettivamente sostituiti dallo yogurt probiotico e dall’abito da donna. Eliminate anche le spese di riparazione di televisioni o apparecchi informatici, essendo ormai dei servizi per i quali la spesa delle famiglie risulta ormai minima.
L’Istat non si è però limitata a revisionare il paniere, eliminando o inserendo alcuni prodotti. “La revisione annuale – si legge nella nota dell’Istituto di statistica – ha riguardato anche variazioni conseguenti a scomposizioni di posizioni rappresentative e a integrazioni con nuovi prodotti”. Così come nel caso della Taxi-corsa urbana, “ora affiancata da due nuovi prodotti; tra cui Taxi-corsa per l’aeroporto”. Discorso simile nel segmento Apparecchi per la telefonia mobile, dove la posizione rappresentativa Smartphone, “comprende ora anche il nuovo prodotto Phablet e nel segmento Computer portatile palmare e tablet, la posizione Tablet PC comprende il nuovo prodotto Tablet trasformabile.
Aumenta il numero di prodotti. Nello specifico nel 2014 il paniere utilizzato per il calcolo degli indici dei prezzi al consumo per l’intera collettività nazionale (Nic) e per le famiglie di operai e impiegati (Foi) è costituito da 1.447 prodotti. Nel 2013 erano un numero leggermente inferiore (1.429, aggregati in 614 posizioni rappresentative). Il paniere si amplia per il calcolo dell’indice dei prezzi al consumo armonizzato (Ipca) fino a comprendere 1.463 prodotti (1.451 nel 2013), aggregati in 619 posizioni rappresentative (608 nel 2013). Nel 2014 sono 80 i comuni capoluogo di provincia che concorrono alla stima dell’inflazione con riferimento al paniere completo, due in meno rispetto al 2013. La copertura dell’indagine, in termini di popolazione provinciale, è quindi pari all’83,3%.
da T Mag (Tecnè Magazine)
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