Indagati non vuol dire colpevoli. Questo va detto in premessa. Sarà la Magistratura a dimostrare le accuse e gli indagati dovranno difendersi dimostrando di essere innocenti. L’inchiesta riguarderebbe la “bed administration” caratterizzata in alcuni casi da gravi ipotesi di reato quali associazione a delinquere finalizzata alla corruzione, concussione, abuso in atti d’ufficio e falso. Si va dall’Urbanistica ai Lavori pubblici e al Commercio. Sarebbero coinvolti a vario titolo: l’ex Sindaco Michele Forte, l’ex Assessore all’Urbanistica Benedetto Assaiante, gli ex consiglieri comunali Antonio Calvano e Stefano Paone (pastificio ?), gli attuali Antonio Di Rocco ed Erasmo Picano (società Aurora?), i Dirigenti Guratti, Della Notte, Picano, Livornese, La Rocca, i quadri intermedi D’Elia, Spinosa, Gionta, Parasmo, l’Architetto Di Mille (pastificio?), infine i signori Antonio D’Ambrosio, amministratore della società Immobiliare Aurora, Flavio Fantasia, amministratore delegato della Todis, Patrizia Giglio e Angela Ciardi, Presidente del Consorzio Impresa (Coop vincitrice dell’appalto asilo nido “La vecchia Quercia”). A naso, alcuni soggetti, soprattutto tra coloro che rivestono funzioni tecniche, è probabile che siano finiti nell’inchiesta piuttosto per responsabilità della parte politica.
Tra i politici, naturalmente spicca la figura del Grande Inquinatore e cioè l’inossidabile ex Senatore, nonchè ex Sindaco Di Formia ed ex Presidente della Provincia di Latina, Michele Forte. Formidabile figura di Grande Inquinatore. Lo chiamammo esattamente così allorquando Lui storicamente artefice della “bed administration”, accusava il Sindaco Sandro Bartolomeo di nefandezze amministrative a partire da “Formia Servizi” e stabilizzazione dei precari passando per AMA Servizi e Golfo Ambiente.
Quando fu eletto nel 2008 accusò Bartolomeo, il sottoscritto, e alcuni tecnici comunali di aver approvato il PRUSST “Le Fosse” sulle aeree di rispetto della sorgente, facendo strame delle normative urbanistiche. Ci vollero tre anni di accertamenti, indagini e studi geologici per archiviare un’inchiesta in cui l’operato di quell’amministrazione fu definito dai magistrati del tutto cristallino e rispettoso degli interessi pubblici. Eppure Michele Forte, non appena eletto, nel 2008 andò ripetutamente in Procura mostrando grande zelo ed impegno in favore della legalità. In realtà già da quel momento iniziava ad organizzare la rete dei comitati d’affari e delle clientele.
E’ una tecnica raffinata e conosciuta da chi si occupa di mafia: presiedere comitati antimafia partecipando organicamente alle attività della mafia. Più o meno il comportamento è stato quello. Come sempre lo scandalo investe prevalentemente l’Urbanistica ed i Lavori Pubblici dove si concentrano maggiormente soldi e corposi interessi. Non ci fu atto della pubblica amministrazione che il Grande Inquinatore non conoscesse e non ci mettesse il suo imprimatur. Nulla doveva sfuggire al suo controllo. Tutto era spartito, oliato, organizzato e finalizzato al suo sistema di potere. Nel frattempo tuonava contro Bartolomeo e gli ex amministratori di “Formia Servizi” che anche recentemente accusò di aver sottratto soldi alla società.
Michele Forte si riuniva coi suoi sodali e parlava di gare, appalti, faccende più o meno opache. Gli inquirenti erano presenti anche loro ma il Grande Inquinatore non lo sapeva e così parlava senza veli ai suoi discepoli.<br><br>
<br><br>Le microspie alias “cimici”
Gli inquirenti avevano messo “cimici” dappertutto ma il Grande Inquinatore e i suoi palafrenieri non sapevano, nessuno ne era a conoscenza, ne immaginava quanto stesse accadendo. E parlavano, presi dal delirio di impudenza secondo il loro lessico e codice che dei cittadini e dei beni pubblici facevano strame a proprio piacimento. Un bel giorno gli inquirenti s’accorsero che era cambiato qualcosa, il Grande Inquinatore non parlava più ad alta voce. S’udivano brusii, messaggi subliminali, lunghi silenzi che facevano supporre una comunicazione coi pizzini. Gli era arrivata una soffiata? Qualcuno gli aveva suggerito di tacere? Chissà. Sta di fatto che ora arrivano gli avvisi di garanzia ed il Grande Inquinatore, che nel 2007 si proclamò innocente accusando i comunisti di aver approfittato delle sue disgrazie, si fa acchiappare ancora una volta con le mani sporche di marmellata.FC
You must be logged in to post a comment Login