A meno di ventiquattro ore dal fischio d’inizio di Italia-Costa Rica, per il commissario tecnico Cesare Prandelli è il Costarica «l’avversario più difficile». Dalla critica veniva considerata la squadra materasso del gruppo, poi ha umiliato la «Celeste» di Tabarez conquistando la stima di tutti. Il ct azzurro aveva capito tutto in anticipo: «La studiamo da mesi e sapevamo che quella di domani sarebbe stata la partita più dura per noi».Non sono frasi di circostanza, il ct ne è davvero convinto.
«È una squadra molto ben organizzata, che ha vinto con merito contro l’Uruguay che sa stare in campo e che davanti ha giocatori molto pericolosi. Non solo Campbell che è un attaccante moderno e completo, ma anche altri. Sono veloci e bravi nell’uno contro uno, ci sarà da soffrire, ma abbiamo la nostra idea di gioco e dobbiamo imporla. Sin dall’inizio del mio ciclo abbiamo lavorato sulla qualità, cercando di sfruttare le caratteristiche dei giocatori che abbiamo a disposizione, dobbiamo andare avanti così».
Prandelli si è sempre ispirato alla Spagna, ma i campioni del mondo in carica sono già fuori dal Mondiale. «Ho grandissimo rispetto per loro e sono convinto che fra due mesi torneranno a essere tra i più forti al mondo, forse hanno pagato un campionato stressante e anche la finale di Champions League che ha visto tanti loro giocatori in campo». Tornando al Costarica, nessuna indicazione sull’11 che andrà in campo domani: «bisognerà verificare fino all’ultimo le condizioni di qualche giocatore.
Barzagli ieri aveva qualche problema, oggi stava bene, domani vedremo. Se avrà meno dolore sarà della gara». Dovrebbe esserci, invece, Buffon. «Gli ultimi tre allenamenti sono stati ottimi, ha ancora un po’ di gonfiore, ma nulla di che, se reagirà bene al lavoro di oggi ci sarà». Il caldo «non deve essere una scusa, non ci spaventa, ci siamo preparati in Italia per questo».
Gli azzurri vogliono i time out, ne hanno parlato anche oggi con la Fifa, dipenderà dalle temperature. «Secondo me andrebbero fatti sempre e comunque, oggi alle 13.20 c’erano 29 gradi e il 57% di umidità, dopo 20 minuti quasi 40 gradi e come umidità più del 70%», ha spiegato Prandelli che in conferenza stampa (alla quale hanno assistito anche i vertici federali con Abete, Albertini, Tavecchio e Valentini) aveva al suo fianco Mario Balotelli, considerato insieme a Pirlo la star di questo Mondiale azzurro. «In questi 4 anni mi è capitato di sentirlo definire l’uomo che ci poteva portare in cima al mondo, per poi essere messo subito dopo in discussione. C’era chi non lo voleva al Mondiale. Per me l’importante è che Mario giochi concentrato come ha fatto contro l’Inghilterra, poi se arriva il gol bene. Lui è una delle 23 risorse di questo gruppo, ma deve sempre dare il 100% come sta facendo».
A meno di ventiquattro ore dal fischio d’inizio di Italia-Costa Rica, il commissario tecnico Cesare Prandelli non ha ancora certezze sulla formazione che scenderà in campo a Recife. In conferenza stampa l’allenatore azzurro non svela le sue carte: «Buffon e Barzagli? Ci sono ancora dei piccoli dubbi, decideremo solo domani». Tutto in stand-by quindi, nonostante i progressi dei due giocatori: «Gigi ha fatto tre ottimi allenamenti, la caviglia ha ancora un lieve gonfiore, se reagisce bene all’allenamento ci sarà». E sul difensore: «Dopo i problemi di ieri oggi sta meglio, ma valuteremo domattina». Il focus si sposta poi sulla Costa Rica, vincente all’esordio con l’Uruguay e candidata al ruolo di rivelazione: «Siamo pronti, non abbiamo scuse, il caldo non ci può fare paura, l’unica preoccupazione è l’avversario – ha affermato – siamo obbligati a cercare un’altra vittoria». C’è spazio anche per un commento sulla caduta della Spagna, sconfitta anche dal Cile ed eliminata anzitempo da questi Mondiali: «Hanno pagato la fatica del campionato e delle coppe, ma tra due mesi torneranno protagonisti. Non entro nel merito dell’eliminazione per il rispetto che ho nei confronti di questa squadra».
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