La vicenda greca evidenzia per la prima volta e con una forza senza precedenti i limiti dell’Unione Europea com’è finora realizzata. La politica che dovrebbe regolare la destinazione della ricchezza prodotta è completamente subalterna. Questo ha generato differenze ed ingiustizie sociali non più tollerabili. Siamo ad uno spartiacque: da un lato la legge dell’economia e della finanza e dall’altro quella della politica. Il pensionato di Salonicco, che si dispera a terra, ne rappresenta una valenza simbolica formidabile. Se non si capisce che la politica (la sinistra ed il PSE) deve stare dentro questa frattura sociale cade la sua stessa funzione. Il Pd deve innalzare questa bandiera (“questo pensiero” come dice Reichlin) altrimenti diventa giustamente irrilevante. F.C.
L’annuncio dello slittamento del Consiglio straordinario a 28 è un pessimo presagio. L’assenza di un’intesa politica e il mancato accordo sarebbero una catastrofe. Bisogna fare tutto il possibile. Sulla crisi greca Renzi deve rilanciare.
Tsipras fa un grosso passo avanti, presenta una proposta non molto diversa dalle richieste della U.E., e paga il prezzo di perdere un pezzo di Syriza (17 deputati su 149) e ottiene un grande mandato dal parlamento greco.
Ieri alla riunione dei ministri finanziari dell’Europa, il ministro tedesco Schaeuble ha mostrato il volto ringhioso della destra liberista e pro austerity, chiedendo di sospendere per 5 anni la Grecia dall’euro. Una proposta “irresponsabile” che metterebbe a rischio persino la tenuta del governo Merkel. Sarebbe un limbo infinito – per un paese che da cinque anni prova a restare nell’euro – impiegarne altri cinque per provare a rientrarci.
Sarebbe la catastrofe non solo per l’economia della Grecia e per le possibili conseguenze su altri paesi, ma anche per la stessa idea di un’Europa unita e solidale. La partita è davvero storica. Appare chiaro il divorzio tra le destre economiche del centro nord europa e gli interessi dei popoli e delle democrazie di tutti i paesi europei.
Spetta prima di tutto alle forze del socialismo europeo intuire lo spazio che si apre e prendere una posizione netta per salvare la Grecia, l’euro e la prospettiva di avanzare verso gli Stati Uniti d’Europa. È l’occasione anche per smarcarsi dalla subalternità della socialdemocrazia tedesca alle politiche di unità nazionale con la destra.
Hollande pare deciso a seguire questa strada. Per Renzi è l’occasione straordinaria per diventare un giovane leader del socialismo europeo e della lotta per la costruzione degli Stati Uniti d’Europa. In quest’impresa avrebbe certamente l’appoggio di Obama e dei democratici americani.
La risposta alla crisi del socialismo europeo e alle difficoltà del PD in Italia è nell’impegno radicale e determinato a battere le politiche di austerità delle destre e avanzare sulla strada dell’unità, per un’Europa dei popoli e dei lavoratori. Il sogno di un grande uomo di sinistra come Altiero Spinelli.
Enrico Rossi da Huffingthon Post
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