BRUXELLES – Non si allenta la tensione sulla crisi greca. Dopo l’interruzione della riunione dell’Eurogruppo di ieri, il presidente del Consiglio Ue Donald Tusk ha cancellato il summit Ue a 28 (quello allargato a tutti i Paesi europei). Lo ha comunicato lo stesso Tusk su Twitter. Tusk ha appena visto il presidente dell’Eurogruppo Dijsselbloem che l’ha aggiornato sugli ultimi sviluppi dell’Eurogruppo (composto dai ministri dell’Economia e delle Finanze degli stati membri dell’Unione europea che hanno adottato l’euro) che riprende alle 11. Alle 16 rimane in calendario l’Eurosummit a 19, vale a dire il vertice dei capi di Stato e di governo dell’Eurozona, composta dai Paesi che hanno riconosciuto l’euro come propria valuta ufficiale. “Ho cancellato #EUCO oggi. #Eurosummit inizierà alle 16 e andrà avanti fin quando concluderemo le discussioni sulla #Grecia”, si legge nel tweet.
“Non posso immaginare un’Europa senza Grecia”: il premier italiano, Matteo Renzi, così ha parlato in un’intervista ad Al Jazeera, secondo le anticipazioni lanciate via Twitter dall’intervistatrice Barbara Serra. “Sarebbe un’Europa senza importanti valori e senza un certo stile di vita. Penso però che stiamo spingendo il governo greco nella giusta direzione perché non possiamo obbligare i cittadini italiani, francesi a fare le riforme e poi dare il messaggio che questo è fondamentale per noi, ma non per la Grecia”. Secondo il premier italiano, non esiste rischio di contagio per l’Italia come è “impossibile fare un referendum in Italia sull’Euro. Ma la maggioranza assoluta della gente in Italia è a favore dell’Euro. Non contro. Nel 2016 avremo un referendum per accettare o non accettare le riforme promosse dal mio governo. Sono molto fiducioso sul fatto che vinceremo. Questo sarà il luogo in cui la gente potrà arrivare al vero consenso o non consenso sulla nostra volontà politica”.
L’emergenza, ora, è la Grecia, per la quale un accordo è ancora lontano: “Il maggiore ostacolo a un accordo è la carenza di fiducia. Le nuove posizioni del governo greco sono molto più costruttive e concrete, questo è un bene perché purtroppo abbiamo perso cinque mesi in modo inconcludente”, ha detto il ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan, secondo il quale ci sono le condizioni per avviare i negoziati su un nuovo piano di aiuti.
Negoziato difficile. Il compromesso sembra essere sempre più difficile. “La discussione è complicata, è improbabile che riceveremo oggi il mandato a negoziare”, ha detto il vicepresidente della Commissione Valdis Dombrovskis entrando all’Eurogruppo. La riunione dei ministri “potrà solo preparare l’Eurosummit dove ci saranno altre discussioni”, ha aggiunto. “Ho ancora molti dubbi, la strada per la definizione delle condizionalità è molto difficile”, è il parere del ministro delle Finanze finlandese Alexander Stubb, che ha spiegato che si sta provando a definire le condizioni che Atene dovrà rispettare per ottenere gli aiuti, ma sulla lista delle riforme che deve compiere prima dell’ok non c’è ancora consenso. Ma per il commissario europeo agli Affari economici, Pierre Moscovici, “se la Grecia rafforza le riforme a medio termine e vota subito delle misure forti per migliorare il Paese, ci sono le basi per avviare il negoziato”. Non è così ottimista il ministro delle Finanze austriaco, Hans Jörg Schelling: “Sono sempre ottimista, ma è un negoziato molto molto difficile, perché ci sono molti punti di disaccordo nell’Eurogruppo e tra l’Eurogruppo e la Grecia”.
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