FORMIA – Censimento “I luoghi del cuore”, Villa di Cicerone prima nel Lazio. Bartolomeo: “Primo passo verso la pubblica fruizione del sito”
L’ufficializzazione è arrivata alle 15 sul sito del FAI. Con i suoi 10.804 voti il complesso archeologico della “Villa di Cicerone”, è primo classificato del Lazio ne “I luoghi del cuore”, il censimento promosso dal Fondo Ambiente Italiano per la tutela e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggististico, storico e artistico del Paese.
Un risultato importante, raggiunto in tempi brevi e con poche risorse, grazie alla passione dei tanti cittadini che hanno affollato i banchetti predisposti dall’Amministrazione Comunale, dalla Delegazione di Latina del Fai e dalle sigle e associazioni che hanno aderito al Comitato “Villa di Cicerone” (Pro Loco, Calliope, Formia Turismo, Apt Calliope, Centro Commerciale Naturale, Seminaria, Libreria Tuttilibri e Associazione Culturale Cicerone). Una grande spinta è stato data dalle scuole e dalle centinaia di alunni che hanno preso parte al censimento. Grazie alla disponibilità di dirigenti e docenti, il sito archeologico è stato posto al centro di percorsi formativi, laboratori e incontri di approfondimento con esperti.
Quella del 2014 è stata un’edizione record. 1.658.701 voti raccolti a livello nazionale, una mobilitazione popolare che è andata oltre ogni aspettativa, segno di quanto il censimento si sia diffuso e radicato nel sentire degli italiani come un concreto ed incisivo strumento di sensibilizzazione in favore del nostro patrimonio culturale. Un canale importante per l’aggregazione, lo scambio di idee ed esperienze e per la comunione di sentimenti e speranze: dai 51 gruppi del 2012 si è passati a 276. Nella prima edizione del 2003 i luoghi del cuore che superavano i 1000 voti erano solo due. Quest’anno sono 258.
Il vincitore nazionale del settimo censimento de “I luoghi del cuore 2014” è il Convento dei frati Cappuccini a Monterosso al Mare (La Spezia) che ha totalizzato 110.341 segnalazioni.
I numeri in crescita dicono quanto importante sia il piazzamento della “Villa di Cicerone” e la considerazione che il sito oggi ha a livello nazionale. Il complesso archeologico posto all’interno di Villa Rubino è stato più volte citato dal Presidente nazionale del FAI Andrea Carandini che visitò il sito nel marzo 2014, accompagnato dal Sindaco Sandro Bartolomeo. Il FAI vi fa esplicito riferimento, commentando i numeri straordinari di questa settima edizione: “Ci troviamo di fronte a luoghi che spesso, affrontando un problema specifico, rispecchiano le grandi tematiche del Paese in tema di tutela dei Beni Culturali: il dissesto idrogeologico, con il crollo del muro di cinta del convento di Monterosso, vincitore del censimento; lo svuotamento e la conseguente necessità di ripensare la gestione dei grandi complessi monastici, per le Certose di Calci e Trisulti; l’abbandono delle aree agricole nel caso di Villa Cernazai in Friuli; la necessità di tutelare e valorizzare le aree archeologiche, come nel caso emblematico della Villa di Cicerone a Formia”.
A marzo si aprirà una nuova e importante fase di lavoro, attraverso le Linee Guida per gli interventi dedicate ai luoghi che hanno ottenuto almeno 1.000 voti: i referenti dei luoghi potranno infatti presentare al FAI una richiesta di intervento, legata a progetti concreti, attuabili in tempi certi e dotati di un cofinanziamento che garantisca un sostegno reale dai territori di riferimento.
“Abbiamo compiuto un primo fondamentale passo per arrivare alla fruizione pubblica del bene – commenta il Sindaco Sandro Bartolomeo -. Le migliaia di firme raccolte, il rilievo avuto a livello nazionale e regionale ci impongono di trovare al più presto soluzioni amministrative che rendano possibile la pubblica fruizione del bene. Sarà mia cura trasmettere questi risultati al Consiglio Comunale di Formia affinché al più presto sia fatta quella scelta che sta a cuore non solo ai cittadini di Formia e del comprensorio ma all’intera comunità regionale e nazionale. Del problema ho già interessato la Soprintendenza ai Beni Archeologici del Lazio nelle persone della dott.ssa Calandra e della dott.ssa Nicoletta Cassieri. Entrambe si sono attivate per definire il valore dell’area archeologica affinché presto si avvii la procedura di esproprio. Questo non esclude che, di fronte a un atteggiamento diverso degli attuali proprietari, si possano trovare soluzioni concordate. L’interesse dell’Amministrazione comunale è esclusivamente di arrivare a ristrutturare il complesso archeologico. Ciò che certamente non possiamo più avallare è lo stato di incuria e di rischio che la Villa presenta e che – conclude il primo cittadino – pone a rischio la stessa sopravvivenza di questo straordinario complesso archeologico”.
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