Disoccupazione ottobre a 13,2%, è record storico (ansa.it)

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13,2% a ottobre, e’ record. Istat, tasso più alto dall’inizio delle serie, mai così dal 1977. A ottobre sono 3,4 mln, +90.000 in un mese. Disoccupazione giovani a 43,3%,oltre 700 mila in cerca. Occupati in calo di 55mila ad ottobre, stabili su anno

Disoccupazione record in Italia. Stime Istat rivelano che il tasso di disoccupati a ottobre è pari al 13,2%, un massimo storico non toccato addirittura dal 1977. Ma, anche in base ai dati del ministero del Lavoro, il premier Matteo Renzi invita a guardare il “bicchiere mezzo pieno” e sottolinea che i dati degli occupati sono in crescita. “I dati della disoccupazione – dice il premier – ci preoccupano. Ma il dato degli occupati in realtà sta crescendo. In Italia più persone lavorano rispetto a quando” si è insediato il governo ma “per riuscire a recuperare c’è ancora tanto da fare”. “Non bisogna – afferma – negare i problemi ma neanche guardare il bicchiere mezzo vuoto”.

I DATI – Il tasso di disoccupazione ad ottobre è pari al 13,2%, in aumento di 0,3 punti percentuali rispetto al mese precedente e di 1,0 punti nei dodici mesi. Lo comunica l’Istat nelle stime. Si tratta del massimo storico, il valore più alto sia dall’inizio delle serie mensili, gennaio 2004, sia delle trimestrali, ovvero dal 1977 (ben 37 anni fa). Il tasso di disoccupazione sorpassa così la soglia del 13%, a settembre infatti si era fermato al 12,9% (dato rivisto dall’Istat, rispetto al 12,6 precedentemente comunicato). Nel dettaglio, il tasso di disoccupazione maschile risulta pari al 12,4% (+0,3 punti percentuali su base mensile e +0,9 punti nei dodici mesi); quello femminile raggiunge invece il 14,3% (+0,3 punti rispetto al mese precedente e +1,1 punti su base annua). Il nuovo aumento della disoccupazione, che si aggiunge a quello di settembre, deriva, nell’ultimo mese, da un calo dell’occupazione a cui si associa una diminuzione dell’inattività, ovvero del tasso di persone ‘fuori dal mercato del lavoro’, che né hanno né cercano un impiego. Il riversamento degli inattivi nel mercato ha così contribuito ad un innalzamento della disoccupazione: questo perché chi è entrato non ha trovato ancora un ‘posto’. Il numero di individui inattivi tra i 15 e i 64 anni diminuisce infatti dello 0,2% rispetto al mese precedente (-32 mila) e del 2,5% rispetto a dodici mesi prima (-365 mila). Il tasso di inattività si ferma invece al 35,7%, in discesa di 0,1 punti percentuali in termini congiunturali e di 0,8 punti su base annua.

Il numero di disoccupati ad ottobre risulta pari a 3 milioni 410 mila, in aumento del 2,7% rispetto al mese precedente, ovvero di 90 mila unità, e del 9,2% su base annua, con 286 mila persone in più in cerca di un lavoro. Lo rileva l’Istat nei dati provvisori.

Il tasso di disoccupazione dei 15-24enni ad ottobre è pari al 43,3%, in aumento di 0,6 punti percentuali sul mese precedente e di 1,9 punti su base annua. Lo rileva l’Istat nelle stime provvisorie. I giovani under25 in cerca di lavoro raggiungono così quota 708 mila.

A ottobre si contano 55 mila occupati in meno, con un ribasso dello 0,2% su settembre, mentre restano sostanzialmente stabili su base annua. Lo rileva l’Istat nelle stime.

Nel terzo trimestre il tasso di disoccupazione sale all’11,8%, in crescita di 0,5 punti percentuali su base annua. Lo rileva l’Istat, che oggi insieme alle stime mensili, diffonde anche i dati trimestrali. In particolare, sottolinea l’Istituto, “aumentano ancora i divari territoriali, con l’indicatore pari al 7,8% nel Nord (+0,2 punti percentuali), al 10,7% nel Centro (+0,5 punti) e al 19,6% nel Mezzogiorno (+1,1 punti)”. Guardando all’occupazione, nel terzo trimestre torna a crescere il numero di occupati (+0,5%, pari a 122.000 unità in un anno). “Al persistente calo degli occupati di 15-34 anni e dei 35-49enni (-1,6% in entrambi i casi) continua a contrapporsi la crescita di quelli con almeno 50 anni (+5,5%)”, spiega l’Istat. Inoltre, rileva l’Istituto, alla “sostanziale stabilità dell’occupazione italiana si accompagna alla crescita di quella straniera (+128.000 unità)”. Analizzando le diverse tipologie di lavoro, l’Istat rileva che non si arresta la flessione degli occupati a tempo pieno (-0,4%, pari a -68.000 unità rispetto al terzo trimestre 2013). Invece gli occupati a tempo parziale continuano ad aumentare a ritmi sostenuti (+4,9%, pari a 191.000 unità), ma “la crescita interessa esclusivamente il part time involontario che riguarda il 63,6% dei lavoratori a tempo parziale”. Per il secondo trimestre consecutivo, continua l’Istat, con maggiore intensità, “prosegue la crescita dei dipendenti a termine (+6,7%, pari a 152.000 unità nel raffronto tendenziale) e torna ad aumentare anche il numero dei collaboratori (+5,0%, pari a 18.000 unità)”.

Lo scorso ottobre l’Italia, tra i 18 Paesi dell’Eurozona, ha registrato il maggior incremento del tasso di disoccupazione, salito dal 12,3 di settembre al 13,2%. Lo ha reso noto oggi Eurostat. Nella media dell’Eurozona e dell’Ue la disoccupazione a ottobre è rimasta invece sostanzialmente stabile all’11,5% e al 10%.

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