“Utilizzare il nome di Dio per seguire la strada della violenza e dell’ odio è una bestemmia” così ha detto il Papa. Ha ragione ma il fatto è che i nazisti portavano scritto sulla fibbia del cinturione “Got mit uns”, Dio è con noi e sterminavano quanti capitavano a tiro, in particolare ebrei, russi, ed avversari politici. Quelli dell’ISIS dicono di avere Dio dalla loro parte: Allah u Achbar. Dio è Grande. Anche gli americani, ai tempi del Vietnam e del napalm, per non parlare delle atomiche sganciate sul Giappone, portavano scritto addirittura sul dollaro: in God we trust. Confidiamo in Dio. Probabilmente solo Stalin e poi Pol Pot, professando l’ateismo, non usavano il nome di Dio per compiere stermini. Ma Stalin qualche attenuante potrebbe averla avuta visto che s’è trovato Hitler e i suoi unni a cinquanta chilometri da Mosca. Non parliamo di quello che successe in Cile con il golpe di Pinochet. Eppure il pio dittatore riuscì ad ingannare Giovanni Paolo II° allorquando si fece fotografare inginocchiato alla sua destra. In realtà Dio non c’entra. E’ l’uomo, l’animale più intelligente ma allo stesso tempo più carogna, che si macchia di questi tremendi delitti. In tutti tempi, di pace e di guerra. Mentre si ammazzava a Parigi, in Kenja sgozzavano 147 persone in prevalenza studenti universitari. Bisogna prendere atto di questi fatti terribili.
Mi viene in mente un’altra riflessione: guarda caso, oltre al tritolo, spunta quasi sempre il fucile mitragliatore AK 47, il famoso Kalashnicov di fabbricazione sovietica. I mafiosi ed la criminalità internazionale lo usano comunemente così come i Taliban e i criminali dell’ISIS. La liquefazione dell’Unione Sovietica ha provocato il più grande traffico d’armi leggere che sia mai esistito im tempo di pace. I Kalashnicov sono arrivati dappertutto. Il punto è proprio qui: chi rifornisce le armi e le risorse per fare la guerra? Da dove arrivano tutti quei pik up armati fino ai denti? E perchè i turchi bombardano i Curdi invece dell’ISIS? Come solito si gioca con più mazzi di carte. Ora è giunto il momento di fare sul serio. Stati Uniti e Russia, e l’Europa devono cooperare e condividere una strategia diplomatica e politica che non lasci alla sola opzione militare la soluzione del conflitto siriano e l’annientamento dell’ISIS. Se ci troviamo, come dicono alcuni, nella cosiddetta “terza guerra mondiale”, occorre stringere alleanze e distinguere nettamente il nemico anche quando si annida tra gli amici. Stati Uniti, Europa e Russia sono indubbiamente in grado di porre termine allo scannatoio medio orientale. FC
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