Sembrava essersi aperto uno spiraglio per risolvere il problema del trasporto dei commestibili per le isole di Ponza e Ventotene, ma la riunione svoltasi presso la Regione Lazio, in data 4 Agosto 2016, si è conclusa con un nulla di fatto. Il Commissario Prefettizio di Ventotene ed i rappresentanti degli esercenti dell’isola, Sig. ri Andrea Biondo ed Umberto Matrone, partiti all’alba e sacrificando un’intera giornata di lavoro, si sono trovati di fronte ad un categorico diniego a qualsiasi ipotesi di trasporto che non fossero furgoni o camion frigoriferi. Il funzionario della Regione Lazio dr. Roberto Fiorelli, unitamente al Responsabile della Segreteria dell’Assessore Michele Civita, Sig. Fabio Lazzara e ad alcuni rappresentanti di Laziomar, sono stati irremovibili. Il giorno precedente, il dr. Salvatore Mallozzi, del Dipartimento Prevenzione dell’AUSL si era recato a bordo della nave “Don Francesco” al fine di verificare l’idoneità della cella frigorifera installata a bordo, ma non ha potuto far altro che constatarne l’avvenuta rimozione da parte di Laziomar. Dunque tagliata fuori l’ASL, con una tempestiva nota giunta in Regione prima delle 11 di giovedì mattina, è stato ribadito il no al trasporto mediante celle frigorifere. Eppure in tutta questa vicenda, in cui la società Laziomar ha inanellato arbitrii e sciatterie, con il serafico avallo della Regione Lazio, non c’è ancora una carta scritta in cui si indichino le modalità di carico e trasporto delle merci commestibili da Formia a Ventotene e Ponza.
D’altra parte al momento del bando e della successiva sottoscrizione del contratto, che normava e tuttora regolamenta le modalità di trasporto di dette merci, il caso non era ancora scoppiato e, dunque, quanto pattuito tra Laziomar e Regione di fatto contraddice le decisioni recentemente assunte. Peraltro nè la Regione e né Laziomar definiscono per iscritto tutta la procedura che ha portato all’eliminazione della cella frigorifera e all’uso dei camion, che in ogni caso non possono garantire il freddo durante le ore di navigazione con i propri motori. Laziomar garantisce di avere a bordo la rete elettrica idonea ad alimentare i camion ma ciò è affermato verbalmente, mentre non è dato sapere se i camion stessi siano predisposti per garantire il freddo tramite fornitura elettrica. Nel frattempo sta trascorrendo la stagione estiva con non pochi disagi, le merci sono trasportate nel chiuso dei camion senza nessuna certezza delle temperature e della necessaria non promiscuità previste dalle normative vigenti. Chi vive sulle isole avverte un forte senso di precarietà. I trasporti, l’assistenza sanitaria, l’istruzione rappresentano servizi cardini per la vita di queste comunità. Su questo si misura la volontà dello Stato e delle sue articolazioni per far vivere queste parti del territorio condannate altrimenti all’isolamento geografico ed allo spopolamento. Quando sarà finita l’estate ed il traffico passeggeri e merci si ridurrà alle sole comunità isolane, ed i trasporti di alimenti diventeranno ancor meno sostenibili, il senso di precarietà sarà ancora più forte. Per questo desta sconcerto l’assenza di vicinanza e di attenzione da parte della Regione Lazio nei confronti di cittadini che vivono la difficoltà di essere residenti sulle isole.
Partito Democratico
Coordinamento Riviera Isole e Lazio Meridionale
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