COMUNICATO STAMPA DELL’AD DI ACQUALATINA RAIMONDO BESSON

ventotene dissalatori 2

Besson si scaglia contro il Sindaco di Ventotene,Gerardo Santomauro, tentando di scaricargli addosso la responsabilità dei ritardi per l’impianto del dissalatore. Il punto è semplice e non riguarda tanto l’opera di presa che è prevista verso la punta del molo ma quella di scarico della salamoia. La semplice considerazione che il punto di scarico avviene sulla parte esterna (in prossimità degli scogli del porto commerciale) ritenuta un’area degradata non regge. Intanto non è per niente detto che in quel luogo non ci sia Posidonia sui fondali; inoltre lo scarico avverrebbe in area marina protetta, senza uno minimo di studio delle correnti e a ridosso degli scogli della diga foranea. Acqualatina possiede un nulla osta della Regione Lazio avendo sostenuto che la dissalazione avviene attraverso un processo meccanico (osmosi inversa), il che è vero ma è lo scarico della salamoia in mare che produce un processo negativo chimicobiologico. Pertanto è proprio sul problema dello scarico che è necessario avere tutte le garanzie del caso che, Acqualatina, non è in grado di garantire.
Dissalazione a Ventotene: un’ordinanza del Sindaco blocca i lavori a Ventotene nel giorno dell’arrivo dei dissalatori sull’isola.
Le dichiarazioni di Raimondo Besson
L’Ad Besson “un fatto gravissimo, intraprenderemo tutte le azioni legali possibili, ma è inconcepibile che mentre tutto il paese vive un’emergenza idrica drammatica e senza precedenti si voglia impedire di rendere Ventotene autosufficiente sotto il profilo idrico.”
Nella giornata di oggi, 24/06, è stato trasportato sull’isola di Ventotene l’impianto di dissalazione, come da piano di lavoro. L’attivazione dell’impianto era prevista nei prossimi giorni rendendo autonoma nella fornitura idrica l’isola di Ventotene che avrebbe così smesso di essere rifornita tramite navi cisterna.
All’arrivo dell’impianto, alla squadra di Acqualatina è stata notificata un’ordinanza sindacale, emessa oggi, che blocca i lavori con decorrenza immediata.
Il servizio idrico alle isole pontine è regolato da un Protocollo d’intesa sottoscritto da Regione Lazio, Comuni di Ponza e Ventotene, ATO4 e Acqualatina il 1/10/2015 che sancisce gli impegni per tutte le parti in causa nell’ottica di sostituire il trasporto d’acqua con le navi con un sistema idrico autonomo.
Acqualatina azionerà con la massima urgenza le vie legali per assicurare l’immediata ripresa dei lavori, ma, prescindendo dai gravi danni, non solo di carattere economico, prodotti dall’interruzione dei lavori, è costretta a verificare se non si siano già determinate le condizioni per considerare inapplicabile quanto previsto dal Protocollo, e restituire al Comune di Ventotene e alla Regione Lazio la responsabilità e gli oneri dell’approvvigionamento dell’acqua con le navi, anche a tutela dell’insieme degli utenti di ATO4.
“Siamo di fronte ad una situazione assurda, paradossale – interviene Besson – parliamo di opere condivise e previste da anni che, finalmente, hanno trovato realizzazione sulla base di un protocollo d’intesa sottoscritto da tutti gli enti interessati.
È l’unica soluzione in grado di rendere, per la prima volta nella sua storia, Ventotene autonoma, un’opera citata anche negli ultimi vertici internazionali tenutisi, appunto, sull’isola che è e resta il simbolo dell’Europa.
Impianti simili sono attivi nelle più belle isole d’Italia e non solo e garantiscono la continuità del servizio.
Incomprensibile, allucinante, scandaloso che mentre in tante zone d’Italia, e nel territorio pontino in particolare, siamo nel pieno di un’emergenza idrica terribile, senza precedenti e si ricercano tutte le soluzioni possibili per fronteggiarla, si voglia impedire di rendere Ventotene in grado di produrre nell’isola le risorse che le sono necessarie continuando ad esporla alle continue crisi e discontinuità del servizio.
Acqualatina – continua Besson – anche di fronte a questi fatti, continuerà ad agire con il massimo senso di responsabilità ricercando tutte le possibili vie legali, ma, anche a tutela dell’insieme degli utenti di ATO4, non potrà, ove non si rendesse possibile l’immediata ripresa dei lavori, non applicare quanto previsto dal Protocollo e restituire la responsabilità del trasporto dell’acqua alle isole alla Regione e al Comune.”

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