Ci è giunta, da parte di Patrizia Menanno, la proposta del Codice Etico da adottare per il PD di Formia. Il documento non è stato presentato in assemblea in quanto, in via preliminare, era stata chiesta la condivisione e l’approvazione del Regolamento dell’Assemblea Cittadina. Riportiamo per intero la bozza del Codice Etico. Il Circolo Piancastelli-Diana ne discuterà nella prossima seduta utile
CODICE ETICO DEI CIRCOLI PD DI FORMIA
Premessa
Le donne e gli uomini che aderiscono al Partito Democratico riconoscono nella Costituzione italiana la fonte primaria delle regole della comunità politica. Considerano i suoi principi, insieme a quelli sanciti nelle Carte sui diritti umani e sulle libertà fondamentali, il riferimento di un impegno politico al servizio del bene comune, della giustizia sociale, di un modello inclusivo di convivenza.
Preso atto della necessità di garantire l’instaurazione di un rapporto fiduciario fra cittadini e rappresentanti politici basato sulla trasparenza e teso a perseguire le finalità istituzionali senza alcun indebito condizionamento o coercizione;
Visto il contenuto del Codice Etico del Partito Democratico, approvato dall’Assemblea Costituente il 16 Febbraio 2008, oltre al rispetto doveroso delle leggi, l’adesione al Partito Democratico impegna a comportamenti ispirati ai principi etici contenuti nel seguente Codice Etico che adotta:
Art. 1) Principi comportamentali e impegno politico-sociale.
Le/i candidate/i, le/gli aderenti, le/i simpatizzanti e le/ i rappresentanti dei Circoli del Partito Democratico di Formia, devono operare costantemente per il miglioramento del tessuto socio-economico del territorio formiano, con particolare riguardo alle tematiche di trasparenza e legalità, intesa quest’ultima anche come rispetto delle regole nei rapporti tra cittadini ed Istituzioni e per la rimozione delle disuguaglianze sostanziali che sono di ostacolo allo sviluppo della Città di Formia.
Contrastano, pertanto, ogni forma di inefficienza culturale, amministrativa e strutturale che impedisce la realizzazione di condizioni di uguaglianza, di sicurezza e giustizia sociale.
Art. 2) Principi di Pari Opportunità.
Le donne e gli uomini che partecipano a vario titolo all’attività politica posta in essere dai Circoli del Partito Democratico di Formia, assicurano il pieno rispetto dei principi di pari opportunità e, a tal fine, adottano tutte le misure che si rendono necessarie per contrastare efficacemente ogni forma di discriminazione di genere, di sesso, di religione, di età e di condizioni sociali.
Art. 3) Norme e condizioni di candidabilità.
Sono candidabili alle elezioni comunali coloro che:
– condividano i princìpi delineati ai punti di cui sopra e le idee di democrazia, uguaglianza sostanziale, trasparenza, onestà, lealtà e cooperazione.
In particolare, sono candidabili:
– Le iscritte e gli iscritti ai Circoli del Partito Democratico di Formia che abbiano partecipato continuativamente ed attivamente, secondo le proprie capacità e competenze, alle Assemblee di Circolo e di coalizione e contribuito regolarmente all’attività degli stessi;
– Le/i componenti del Direttivo, Segretario del Circolo compreso, e le/ i componenti di Gruppi di lavoro operanti costantemente sul territorio;
– Le cittadine e i cittadini simpatizzanti del Partito Democratico che non incorrano in casi di incandidabilità.
Per l’effetto, le/i candidate/i alle elezioni comunali, si impegnano a:
svolgere campagna elettorale con correttezza, competenza e nel solo interesse pubblico, nella tutela della dignità degli altri concorrenti, senza avvalersi per fini personali della pubblicità e/o della comunicazione istituzionale.
Art. 4) Limite dei mandati.
Le/gli iscritte/i al partito che, ricoprendo già un incarico istituzionale elettivo si candidino ad altra carica istituzionale elettiva, hanno l’obbligo di rimettere la valutazione dell’opportunità della nuova candidatura all’Assemblea di Circolo.
Art. 5) Norme e condizioni di incandidabilità e incompatibilità.
Il Coordinamento dei Circoli del Partito Democratico di Formia, uniformandosi alle disposizioni concernenti il divieto di propaganda elettorale per le persone appartenenti ad associazioni mafiose e sottoposte alla misura di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza, nonché di tutte le norme di legge previste in materia, dispone che non siano candidabili ad ogni tipo di elezione, anche di carattere interno al Partito, coloro nei cui confronti, alla data di pubblicazione della convocazione dei comizi elettorali:
– sia stata disposta l’applicazione di misure di prevenzione personali o patrimoniali, ancorché non definitive, previste dalla legge antimafia, voto di scambio, ovvero siano stati imposti divieti, sospensioni e decadenze ai sensi della medesima normativa;
– sia stata emessa misura cautelare personale non annullata in sede d’impugnazione;
– sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva, ovvero a seguito di patteggiamento per un reato di mafia, di criminalità organizzata o contro la libertà personale e la personalità individuale; per un delitto per cui sia previsto l’arresto obbligatorio in flagranza; per sfruttamento della prostituzione; per omicidio colposo derivante dall’inosservanza della normativa in materia di sicurezza sul lavoro;
– sia stata emessa sentenza di condanna, ancorché non definitiva ovvero a seguito di patteggiamento, per delitti di corruzione nelle diverse forme previste e di concussione;
– sia stata emessa sentenza di condanna definitiva, anche a seguito di patteggiamento, per reati inerenti a fatti che presentino per modalità di esecuzione o conseguenze, carattere di particolare gravità.
Ove sopravvengano le condizioni di cui ai punti precedenti, le/gli elette/i, le/i titolari di incarichi all’interno del Partito, hanno l’obbligo di rassegnare le dimissioni dal relativo incarico.
Art. 6) Responsabilità Politica.
Le/i dirigenti, le/i candidate/i, le/gli elette/i, le/i componenti di governo o di giunta del Partito Democratico, nello spirito di trasparenza, onestà e lealtà che caratterizza la condotta di tutti gli aderenti, si impegnano a:
– rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi o decisioni che abbiano una diretta incidenza, specifica o preferenziale, sul patrimonio personale, del proprio nucleo familiare o dei conviventi;
– non mantenere un interesse privato specifico nelle materie inerenti il proprio incarico; non conferire incarichi a propri parenti o a persone con cui si abbiano rapporti professionali; disporre consulenze soltanto in condizioni di effettiva necessita, con adeguate motivazioni e con modalità di piena trasparenza.
– rinunciare o astenersi dall’assumere incarichi esecutivi nel Partito qualora possa configurarsi un conflitto di interessi tale da condizionarne la condotta e le decisioni; fondazioni di origine bancaria, in imprese pubbliche, in associazioni di imprese o di professioni, in società miste, tranne che l’incarico non derivi da obbligo connesso alla funzione svolta;
– non appartenere ad associazioni che obblighino a vincoli di segretezza o che violino i principi di uguaglianza e di imparzialità nei rapporti con le pubbliche istituzioni;
– rendicontare le somme impegnate individualmente o i contributi ricevuti da terzi per le campagne elettorali e/o per l’attività politica o alle competizioni interne al partito;
– rendicontare, attraverso strumenti informativi e/o iniziative pubbliche, l’attività politica o istituzionale svolta anche con forme di corrispondenza con i cittadini e/o gli elettori;
– comunicare le situazioni personali che possono evidenziare o produrre un conflitto di interessi o condizionare l’attività del partito o che possono lederne l’immagine pubblica, quali la proprietà, la partecipazione, la gestione o l’amministrazione di società ovvero di enti aventi fini di lucro; l’appartenenza ad associazioni, organizzazioni, comitati, gruppi di pressione che perseguano interessi di natura finanziaria; il rinvio a giudizio per un procedimento penale ovvero l’adozione, nei propri, confronti, di una misura di prevenzione;
– rifiutare regali o altra utilità, che non si giustifichino con l’uso di cortesia e purché siano di modico valore, da parte di persone o soggetti con cui si sia in relazione a causa della funzione istituzionale o di partito svolta.;
Art. 7) Gestione delle risorse.
I Circoli del Partito Democratico di Formia si impegnano a garantire una gestione trasparente dei finanziamenti ricevuti, rendendo accessibile al pubblico l’entità e l’utilizzo. I finanziamenti ed il modo in cui essi vengono utilizzati devono essere pubblici e i relativi dati devono essere accessibili da parte di chiunque, anche per via informatica.
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Il presente Codice Etico deve essere approvato dalla maggioranza semplice dei membri presenti alla prima assemblea di Circolo utile. E’ emendabile con voto a maggioranza semplice dei presenti all’assemblea di Circolo, dopo essere stato appositamente pubblicizzato nella stessa.
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