La Sardegna, vestita di rosa per l’occasione, è pronta ad accogliere per tre giorni la carovana del Giro d’Italia. Da Alghero a Cagliari, con arrivi di tappa a Olbia (venerdì), Tortolì, in Ogliastra (sabato) e, appunto, nel capoluogo domenica, per celebrare l’edizione del centenario: 3.614 chilometri in 21 tappe, dalla città catalana a Milano, dove il 28 maggio verrà consegnata alla maglia rosa il Trofeo “Senza fine”. Per il 100/o Giro gli organizzatori di Rcs Sport-La Gazzetta dello Sport hanno voluto fare le cose in grande, stilando un percorso completo che tocca 15 regioni e coinvolge, oltre alla Sardegna – dove il Giro arriva per la terza volta (dopo il 1991 e 2007) – anche la Sicilia.
Le isole, rispettivamente, di Fabio Aru e Vincenzo Nibali. Ma se il padrone di casa, purtroppo, è il grande assente del Giro, a causa dell’infortunio al ginocchio subito il 7 aprile durante un allenamento in Spagna, il campione in carica punta a vincere il suo terzo Giro in carriera, passando, nelle fasi iniziali della corsa, proprio nella sua Messina. Un Giro funestato anche dalla notizia della tragica morte di Michele Scarponi, che sarebbe dovuto essere il capitano dell’Astana al posto di Aru e che per decisione del team, non sarà sostituito. E proprio una delle tappe più attese di montagna, la salita del Mortirolo, sarà dedicata a Scarponi, così come la cerimonia d’apertura di questa sera, nel porto di Alghero davanti a migliaia di appassionati, ha riservato un momento toccante quando sul palco è salita, per prima, la squadra dell’Astana. “Sono sicuro che la mia squadra saprà onorare la memoria di Michele”, ha detto Fabio Aru, ricordando l’amico tra gli applausi commossi del pubblico e di tutti i corridori.
Tra i favoriti non ci sono solo Nibali e Quintana: per il Giro numero 100 sono in tanti a voler indossare la maglia rosa a Milano. Due le crono individuali – una finale – quattro arrivi in salita, a cominciare dalla quarta tappa, che si concluderà sull’Etna. Dopo aver attraversato Calabria, Basilicata, Puglia, la carovana rosa salirà a nord dal versante jonico, poi adriatico, per spostarsi al centro e onorare Gino Bartali (con una partenza dal suo paese, Ponte a Ema). Passaggio anche a Castellania, la città natale di Fausto Coppi. Gli ultimi giorni saranno probabilmente decisivi per la vittoria finale.
Dopo l’ultimo giorno di riposo, il 22 maggio, Mortirolo, Stelvio e Umbrail attendono i corridori nella tappa “regina”, per poi affrontare Aprica, Tonale e Giovo nella Tirano-Canazei del 24 maggio. A seguire, il tappone dolomitico con Pordoi, Valparola, Gardena e Pinei che probabilmente delineerà meglio la classifica generale prima dell’ultimo arrivo in salita a Piancavallo (19/a tappa). Sul Monte Grappa e poco prima dell’arrivo di Asiago gli ultimi due Gran premi della montagna. Domani si parte, dunque, dal centro di Alghero, ore 12.10. Ventidue squadre e 197 corridori al via, di 32 nazionalità diverse, ma la maggioranza è italiana, con 45 ciclisti. Prima tappa mediamente mossa, caratterizzata da una lunga sequenza di saliscendi che si sviluppa sulla costa settentrionale dell’isola. Tre i GPM: a Multeddu, Trinità d’Agultu e San Pantaleo (frazione di Olbia), a meno di 20 km dall’arrivo; una salita di circa 5 km e finale ancora ondulato sino a Olbia.
Qui si fa la storia – Vincenzo Nibali contro Nairo Quintana. Ma non c’è solo la sfida tra il siciliano e il colombiano ad animare la vigilia del Giro d’Italia numero 100, una corsa che dalla Sardegna attraverserà tutta la penisola sino all’arrivo a Milano dopo tre settimane di fatica sui pedali ed emozionati sprint al traguardo. Il team Sky non nasconde le sue ambizioni, schierando due capitani, il gallese Geraint Thomas e lo spagnolo Mikel Landa; l’altro britannico Adam Yates (Orica-Scott) si è imposto nella classifica giovani dell’ultimo Tour e vuol ben figurare al suo esordio nella Corsa rosa nell’ultimo anno da “Maglia bianca”; l’olandese Steven Kruijswick (Lotto-Jumbo), cinque giorni in maglia rosa l’anno scorso. Senza dimenticare il francese Thibaut Pinot (FDJ) e l’olandese Tom Dumoulin (Sunweb), il lussemburghese Bob Jungels (Quick-Step) e lo statunitense Tejay Van Garderen (Bmc). Nairo Quintana, alla vigilia, non si nasconde. “So che tutti si aspettano che vinca e sento questa responsabilità, anche perché è l’edizione del Centenario e mi han detto che entrerei nella storia del ciclismo vincendo”, ha detto nella conferenza stampa della Movistar. “L’ultima volta che ho corso qui ho vinto (nel 2014, ndr), amo l’Italia, mi è sempre piaciuto correre qui. Giro e Tour? Non so se è possibile vincere entrambe le corse nella stessa stagione, ci proverò”.
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