ATO 4: ESAURITO L’ORDINE DEL GIORNO – RITIRATO IL PUNTO PER LA COSTITUZIONE IN GIUDIZIO CONTRO IL COMUNE DI FORMIA PER IL DISSALATORE

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In apertura di seduta, la Segretaria dell’ATO 4, si esprime contro la partecipazione del Consigliere Comunale di Bassiano, delegato del Sindaco. Gli viene contestato lo status di non essere Sindaco o Assessore e dunque non può partecipare. Per prassi, gli dicono, ma quando vanno a leggere il regolamento la questione è chiara: partecipa alla seduta il Sindaco o suo delegato (in teoria anche un non consigliere). E così, con un approccio poco felice, inizia la seduta. Il delegato di Bassiano resta e partecipa ai lavori. Giovanni Bernasconi, Vice Presidente della Provincia, presiede l’assemblea e ribadisce la volontà dei comuni di procedere verso la completa pubblicizzazione degli acquedotti. E’ stato già inoltrato alla Regione Lazio un documento che indica anche come finanziare la suddetta operazione, utilizzando i dividendi ed il recupero dei canoni.

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E’ una riunione importante anche per decidere come utilizzare i fondi disposti dal Governo e dalla Regione per l’emergenza, ed il cofinanziamento che la STO (Segreteria Tecnica Organizzativa) propone a carico della tariffa. Sono tutti nuovi interventi, dalla nuova distrettualizzazione dell’area dei Lepini, ai dearsenificatori della centrale delle sorgenti “Sardellane”, al collegamento Cellole – Minturno, alla realizzazione dei nuovi pozzi di Acervara /25 ponti. In sostanza l’Ing. Vagnozzi propone il solito schema di ricerca di nuove fonti senza cenno alcuno al disastro delle dispersioni fisiche. Su 28 milioni di metri cubi pompati in rete, 18.9 milioni finiscono nel sottosuolo (con enormi costi di energia elettrica, personale, ecc.), 3.5 milioni di mc. sono morosità ed allacci abusivi, 5.6 milioni di mc. sono quelli fatturati (Francesco Carta – Delegato di Ventotene). Di fronte a queste cifre, per altro fornite da Acqualatina, la discussione si vivacizza.
Su proposta del Sindaco di Minturno, Gerardo Stefanelli, vengono anticipati gli investimenti per il recupero della dispersione fisica dal 2020/23 al 2018/19. Altra questione spinosa è il cofinanziamento caricato in tariffa. Si tratta all’incirca di 600 mila euro, ma risulterebbe una vera e propria provocazione di fronte agli avvenimenti degli ultimi due anni: dichiarazione di 18 milioni di utili per il 2016, crisi terribile in estate con razionamento, acqua torbida e imbevibile dopo le piogge, richiesta di rimborso inevasa, rete idrica colabrodo con perdite del 70% di carico, infine rincaro della tariffa, anche se di qualche euro? Vagnozzi si scusa per la voce rauca, si fa dare una caramella e afferma serafica che la coperta è stretta e se non si vuol toccare la tariffa bisogna rinunciare a qualche opera, ad esempio i pozzi all’Acervara di Formia. Insomma l’opera è strategica ma non lo è più se si vuol tener ferma la tariffa? Prendere o lasciare.
Qualche Sindaco vacilla, ma il grosso discute ed approda infine ad una proposta: quelle spese saranno coperte dagli eventuali ribassi d’asta e, laddove non sufficienti, attraverso la componente tariffaria FoNI (e cioè gli utili di Acqualatina). A questo punto è l’Angelica Vagnozzi a vacillare ma l’indirizzo della parte pubblica è chiaro e determinato: le tariffe non vengono toccate, restano come sono. Arriva infine il tema del dissalatore, di cui tanto si era temuto, a torto, una imminente installazione. Il Sub Commissario Antonio Luigi Quarto argomenta bene, con calma. L’Ing. Cima sorride, ineffabile ma è il suo stile da “sinus fondanus”. Il Commissario cita l’area sensibile, Cima sorride (perché a Ventotene il dissalatore sversa salamoia in Area Marina Protetta – n.d.r.). Ma lì sono coriacei, siamo al V° atto, dopo quattro ordinanze (sospese dal TAR), hanno fatto ricorso contro l’autorizzazione allo scarico rilasciato dalla provincia il 14 luglio scorso.

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Se il TAR accoglie il ricorso, il dissalatore si ferma. Il Sindaco di Castelforte si chiede se ATO 4 non si trovi nella condizione di berlingueriana memoria del “partito di lotta e di governo”; gli rispondono che di governo se ne vede poco mentre la lotta, almeno oggi, ha segnato un punto bello e grosso. L’Ingegnere Vagnozzi ritira il punto e accetta le condizioni poste dal Commissario e dall’Avvocata Sabrina Agresti del Comune di Formia: revoca delle autorizzazioni (Acqualatina) contro ritiro del ricorso (Comune di Formia). Sul dissalatore, per il momento, cala il sipario. F.C.

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