lavori effettuati al “Dono Svizzero”
C’E’ UN GRAN VOCIARE SULL’OSPEDALE…(NUOVO)
(di Francesco Carta)
E’ bastato comunicare (da parte del Sindaco) la previsione programmatica del Decreto Regionale circa i futuri fondi per gli ospedali (in particolare quello del golfo che sostituirà il “Dono Svizzero” ) che sono iniziate diatribe e discussioni talvolta veramente incomprensibili. Sembra quasi che ci siano due tifoserie contrapposte tra coloro che annunciano il nuovo ospedale e chi, invece, ne mette in dubbio la realizzazione. Come è possibile che non ci si renda conto dell’importanza del tema e di quanto sia necessario evitare inutili e dannose contrapposizioni. Formia ed il comprensorio del golfo hanno bisogno vitale di una struttura ospedaliera moderna e rispondente ai nuovi protocolli di diagnosi e cura.
Il Dono Svizzero è stato realizzato alla fine degli anni 50, quasi 70 anni fa, ha assorbito e assorbe risorse straordinarie per la manutenzione ordinaria e straordinaria, non è a norma antisismica, ha spazi confinati, solo tre sale operatorie con le intensive di Cardiologia e Dialisi, rispettivamente, al terzo e quarto piano dove si accede tramite scale ed ascensori. Ebbene, ci si può dividere sulla oggettiva necessità di superare questa situazione? C’è qualcuno che pensa che il nuovo ospedale ci cada in testa con un semplice oplà? Ci rendiamo conto di quanto sia complesso e faticoso questo traguardo e di come sia necessaria la collaborazione di tutti? Si tratta di un progetto che ha bisogno di una indispensabile continuità negli anni futuri.
Se cambia l’amministrazione, che succede? Si azzera tutto come già accaduto per altre opere vitali? Perchè l’opposizione interna ed esterna al Consiglio Comunale non ne fa una bandiera? Perchè non ne propone un confronto nel Consiglio Comunale, producendo e condividendo un o.d.g. in cui si esprima apprezzamento della scelta regionale e disponibilità immediata alla procedura di accordo di programma con tutti i mezzi a disposizione del Comune di Formia? Perchè non coinvolgere gli altri Comuni del circondario che saranno serviti dal nuovo ospedale? Perchè non si comincia a studiare quale destinazione conferire all’attuale volumetria del “Dono Svizzero” che se, opportunamente convertita, potrebbe far recuperare risorse da aggiungere alla dotazione attualmente prevista? Perchè non misurarsi al meglio piuttosto che star lì, sempre a demolire?
Francesco Carta
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