Addio a William Michelini Eroe della Resistenza

michelini

I partigiani bolognesi perdono il loro ‘comandante’: è morto infatti Lino Michelini, 92 anni a dicembre, per tutti «William», presidente dell’Anpi di Bologna.

«La città perde uno dei più grandi protagonisti della Resistenza del nostro territorio, esempio di integrità morale e solidarietà per tutti noi», dice il sindaco Virginio Merola esprimendo a nome suo e di Bologna il «profondo cordoglio» e la «sincera vicinanza» alla famiglia Michelini per la scomparsa di William.

Medaglia d’argento al valor militare (memorabile la sua partecipazione, travestito da Repubblicano di Salò, all’assalto riuscito al carcere di san Giovanni in Monte per liberare dei prigionieri, ndr) Michelini «ha speso la propria vita per difendere la libertà e la democrazia, valori alla base della nuova Italia costruita dopo la fine della dittatura nazifascista», ricorda ancora il sindaco. «L’amore verso il proprio Paese e il proprio territorio ha spinto Michelini a continuare la propria azione di ‘liberazione’ anche dopo la fine della guerra. Come presidente dell’Associazione nazionale partigiani d’Italia della provincia di Bologna si è impegnato quotidianamente, con coraggio e dedizione, per tramandare alle giovani generazioni la memoria di quanto accaduto durante la seconda guerra mondiale, perchè simili tragedie non si ripetano mai più. Di questo gliene saremo sempre grati», conclude Merola promettendo di proclamare il lutto cittadino nel giorno delle esequie.

La morte di Michelini «è motivo di dolore per tutti noi, Lino è stato un pilastro della nostra democrazia, della lotta per riconquistare la libertà, la democrazia e costruire la giustizia sociale», afferma Simonetta Saliera, vicepresidente della Regione. «Se na va un protagonista indiscusso di quella grande pagina di storia civile che sono state la Resistenza e la Liberazione dal nazifascismo, un debito che tutti noi abbiamo verso chi, come Lino, combattè per se e per i propri figli e che ha contribuito a consegnarci un Paese libero e democratico. Ai suoi famigliari, agli amici e compagni dell’Anpi, a tutti quanti credono nei valori della Resistenza vanno le mie più sentite condoglianze», conclude Saliera.

MICHELINI E IL «MIRACOLO MILITARE» A S.GIOVANNI GUIDÒ L’AZIONE CHE LIBERÒ (E NASCOSE) IN UNA NOTTE 300 PERSONE
Sono tante le imprese di guerriglia partigiana a cui William Michelini partecipò durante la lotta di liberazione a Bologna, con la famosa battaglia di Porta Lame (dove guidò i partigiani accerchiati al contrattacco), l’attacco all’hotel Baglioni o la battaglia alla Bolognina. Ma l’operazione forse più evocativa è il blitz notturno al carcere di San Giovanni in Monte, nel quale Michelini rimase anche ferito seriamente a una gamba. Era il 9 agosto del 1944 quando un gruppo di partigiani, non più di una decina, bussò alle porte della prigione nazifascista di Bologna: alcuni erano travestiti con le divise delle brigate nere, gli altri furono presentati come partigiani catturati. Una volta dentro, l’azione fu rapida: immobilizzati i soldati fascisti e tedeschi, e preso il corpo di guardia, i partigiani liberarono i circa 300 detenuti di San Giovanni in Monte e fuggirono nella notte. «Si pensa sempre alla dimensione militar-eroica di quell’azione, da film americano- spiega alla ‘Dirè lo storico Luca Alessandrini, direttore dell’Istituto Parri di Bologna- ma in realtà non erano guerrieri fini a sè stessi, c’era una grande consapevolezza politica in quello che facevano. E il vero miracolo militare» dell’assalto al carcere di San Giovanni in Monte «è stato far sparire 300 persone di notte in una città occupata e con il coprifuoco», grazie a una «rete formidabilmente estesa di relazioni», grazie alla quale «filtrarono i controlli- afferma Alessandrini- e nessuno di quei 300 fu più trovato».

PARLAMENTARI PD: MICHELINI UN ESEMPIO, PER SEMPRE ZAMPA: AMICO INSOSTITUIBILE; CALVANO: NOTIZIA DOLOROSA
William Michelini è stato «un combattente per la libertà», un «esempio di impegno politico e civile che non dimenticheremo». Così i parlamentari bolognesi del Pd ricordano il presidente dell’Anpi di Bologna, scomparso questa mattina all’età di 91 anni. Tra loro Sandra Zampa, vicepresidente nazionale del Pd, si dice molto addolorata per la scomparsa di Michelini. «Ho avuto l’onore e il piacere di conoscerlo- racconta- con lui ho condiviso, in tanti momenti, contenuti e scelte. Oggi voglio ricordarne l’impegno, presso le più giovani generazioni, di narratore e testimone della nostra storia recente e della Resistenza a cui prese parte con generosità e coraggio. La sua partecipazione alla vita politica e civile della nostra Regione e del Paese rappresentano, per tutti noi, un esempio e un monito. William ci mancherà, ma Bologna e i suoi cittadini non lo dimenticheranno. Le mie condoglianze più sincere alla sua famiglia e un pensiero affettuso a tutta l’Anpi di Bologna, che oggi perde il suo storico presidente e un amico insostituibile». Ogni giorno della sua vita, Michelini lo ha «dedicato alla pace- scrivono deputati e senatori del Pd eletti sotto le Due torri- al suo esempio guardino tutti i bolognesi, di ogni storia, di ogni colore, di ogni generazione. Protagonista di infiniti momenti di impegno civile, ricevette il Premio Provincia 1995 e il grande poeta Roberto Roversi volle scrivere personalmente le parole della motivazione ricordando le sue battaglie e il suo leggendario coraggio, la sua umanità. Ci stringiamo attorno alla sua famiglia e a tutti i suoi compagni dell’Anpi: condividiamo, con solidarietà e affetto, il loro grande dolore».

Al coro si unisce Paolo Calvano, segretario del Pd di Ferrara, coordinatore dei segretari provinciali del Pd in Emilia-Romagna e candidato alla segreteria regionale del partito. «La scomparsa di William Michelini è una notizia dolorosa perchè se ne va un partigiano, un italiano, un uomo che ha speso la propria vita per rendere il nostro Paese, più libero e più giusto- afferma Calvano- lo ha fatto in prima persona nella lotta di liberazione, combattendo per la democrazia e la pace». E lo ha fatto anche «raccontando ai giovani, a chi, come me, non ha vissuto quei momento drammatici della storia del nostro Paese, quanto siano determinanti la passione e il coraggio per difendere i propri valori e per consegnare un mondo migliore a chi verrà dopo di noi», conclude Calvano. «Ciao comandante», lo saluta Marco Macciantelli, responsabile regionale Enti locali del Pd ricordandolo come il «combattente di una libertà che ora è un bene a disposizione di tutti, anche di chi, allora, stava dall’altra parte». È un «giorno triste» anche per Vinicio Zanetti, segretario regionale dei Giovani democratici.

SEL: ONORE A MICHELINI, COSTRUÌ E DIFESE DEMOCRAZIA TAGLIANI-PAGLIA: ORA LA SUA EREDITÀ È SULLE SPALLE DEI GIOVANI
Costruttore di democrazia e «instancabile difensore dei diritti conquistati con la liberazione». È il messaggio di cordoglio di Sel Bologna ed Emilia-Romagna per la scomparsa di William Michelini, presidente dell’Anpi di Bologna, morto oggi all’età di 91 anni. «Con il suo sacrificio- scrive la segretaria regionale di Sel, Elena Tagliani- ha contribuito a fare del nostro Paese uno Stato di diritto e, senza mai smettere di lottare, ha dedicato tutta la vita a coltivare la memoria della lotta partigiana e a rendere attuale lo spirito costituzionale nato da quella lotta». Tagliani ricorda l’ultimo intervento in piazza di Michelini, lo scorso 25 aprile a Bologna, quando «ci metteva in guardia dalle derive nazionaliste e xenofobe che stanno mettendo nuove radici in Europa, un monito alle nuove generazioni perchè non venga mai meno l’attenzione alla difesa dei diritti, della libertà, della giustizia». Con la scomparsa di Michelini, dunque, «subisce un duro colpo la memoria della Resistenza, ma sappiamo che buoni frutti ha dato il suo instancabile lavoro e che molti nuovi testimoni sono pronti a lavorare con il suo spirito e nel solco della suo ricordo», chiosa Tagliani. Anche per il deputato di Sel Giovanni Paglia, con Michelini se ne va «un pezzo di storia della città e dell’Emilia-Romagna tutta.

La storia migliore, quella fatta di resistenza al nazifascismo e costruzione dei diritti di giustizia, solidarietà e libertà». Grazie alla sua azione e al «suo credo incrollabile nei valori di moralità della Resistenza, regioni come la nostra hanno potuto costruire le basi per la propria prosperità economica e per il proprio sviluppo civile- continua Paglia- sarà compito delle nuove generazioni studiare, custodire e rigenerare questa eredità, per fornire gambe solide e idee nobili al nostro futuro». Per Sel Bologna, la scomparsa di Michelini è la «perdita di una persona cara, un padre che ci ha insegnato in questi anni che nessuna conquista è per sempre, che l’impegno civile e politico va perseguito con costanza ogni giorno, in ogni ambito della nostra vita, che il futuro non si costruisce se non a partire dalla memoria. Abbiamo ora il dovere di continuare a promuovere i valori per cui William ha dedicato la vita. Sapremo onorare veramente il suo impegno se riusciremo a portare a termine il suo grande sogno: la piena e completa attuazione alla nostra Costituzione, nata dalla lotta di Resistenza». Michelini «mancherà a tutti noi- continuano i vendoliani di Bologna- alla città e al Paese, ma alla tristezza per la sua scomparsa si accompagna la consapevolezza che la sua eredità è seminata: nelle sezioni dell’Anpi dove grazie al suo lavoro è forte la presenza di giovani iscritti, nelle scuole dove instancabilmente andava per trasmettere, rinnovare, rendere viva la memoria, nelle istituzioni alle quali mai mancava di ricordare il loro ruolo di presidi di democrazia. Nel suo spirito, per il suo ricordo, per il nostro futuro tutti noi dobbiamo coltivare, curare, far crescere il frutto di questa eredità».
l’Unità 8 luglio 2014

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