«Non è facile ‘slegare’ questo paese da lacci inutili e anacronistici. Soprattutto, non si fa in un giorno e nemmeno in un mese. Vorrei anche dire che non si realizza una forte azione modernizzatrice solo ‘dall’alto’, da Palazzo Chigi o dal Parlamento: no, serve l’iniziativa di tutti, serve un concorso partecipato di idee». Lo ha detto, in occasione del Primo maggio, il presidente del Consiglio Matteo Renzi in un intervento pubblicato su ‘Europaquotidiano’.
«Il che non vuol dire ripetere il copione del passato, con i tempi lunghissimi della politica tradizionale e delle infinite trattative, ma vuol dire: muoviamoci, muoviamoci come istituzioni, come comunità, come nazione», ha precisato poi il presidente del Consiglio.
«Questo Primo Maggio ci serve per raccoglierci insieme e riflettere su quello che stiamo facendo e su quello che abbiamo intenzione di fare. Noi stiamo parlando il linguaggio della concretezza e anche dell’ottimismo. Perché non dobbiamo assuefarci». Ha detto il presidente del Consiglio. Renzi ha quindi elencato alcune delle riforme del suo governo: «L’intervento sulle buste paga per chi ha di meno, la riforma della pubblica amministrazione, le leggi sul mercato del lavoro, la prossima riforma fiscale, il pagamento dei debiti alle pubbliche amministrazioni».
«Non basta, è chiaro – ha precisato il premier -. Ma ripartiamo da quello che c’è, e scrolliamoci di dosso la rassegnazione. Per cambiare, insieme, l’Italia. Buona Festa del lavoro».
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