E’ morto Gerardo D’Ambrosio: da piazza Fontana a tangentopoli, una vita con la toga

d'ambrosio

L’ex procuratore capo di Milano Gerardo D’Ambrosio, uno degli uomini simbolo del pool ‘Mani pulite’, è morto oggi all’età di 84 anni

Nato a Santa Maria a Vico, in provincia di Caserta, era entrato in magistratura nel 1957 e nel capoluogo lombardo, all’inizio degli anni ’90, D’Ambrosio fu protagonista della maxi inchiesta passata alla storia col nome di “Mani Pulite” insieme ai colleghi Francesco Saverio Borrelli, Antonio Di Pietro, Piercamillo Davigo e Gherardo Colombo. “Abbiamo perso una grandissima occasione, l’occasione di sconfiggere la corruzione, il cancro che avvelena la politica e l’economia. Siamo ancora qui a invocare la cultura della legalità” ha detto due anni fa in una intervista a l’Unità.

DA P.ZZA FONTANA A TANGENTOPOLI, UNA VITA CON LA TOGA
Una carriera, quella di magistrato, che lo ha visto protagonista di molte tra le principali inchieste italiane, dalla strage di Piazza Fontana al caso Calabresi, dalla vicenda del Banco Ambrosiano fino proprio alla vicenda di Tangentopoli. Dopo un incarico alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Nola viene trasferito prima al Tribunale di Voghera poi a quello di Milano. Nel 1981 passa alla Procura Generale di Milano come sostituto procuratore generale e nel 1989 viene nominato Procuratore aggiunto al Dipartimento criminalità organizzata. Due anni dopo, con l’esplosione della vicenda Tangentopoli, il passaggio alla sezione reati contro la pubblica amministrazione. Nel 1999 arriva la nomina a Procuratore capo della Procura della Repubblica di Milano, incarico che coprirà fino al 2002 quando viene posto a riposto per limiti d’età.

ULTIMO CAPITOLO, L’IMPEGNO IN POLITICA
Alla carriera da magistrato è infine seguito il suo impegno civile in politica (in più occasioni ha rimarcato però la sua amarezza per lo scontro tra politica e giustizia) con la duplice elezione in Senato nel 2006 (coi Ds) e nel 2008 (col Pd).

IL RICORDO DI CASELLI: AMICO ED ESEMPIO
“E’ stato un grandissimo amico. Siamo sempre stati legati da un affetto reciproco intensissimo ed è stato vicino a me nei momenti difficili, soprattutto mi riferisco al mio periodo palermitano”. Con queste parole il procuratore di Torino Gian Carlo Caselli ha ricordato l’ex procuratore capo di Milano Gerardo D’Ambrosio, morto oggi al Policlinico.

da l’Unità

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