Il 32% degli italiani è in difficoltà (il monitor economico Tecnè-TGCOM24)

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La situazione economica dell’Italia viene vista negativamente dal 93% degli italiani, mentre solo il 7% esprime un giudizio positivo. Una tendenza che secondo l’analisi di Tecnè per TGCOM24 è peggiorata rispetto alle ultime quattro rilevazioni. E’ peggiorato anche il dato relativo a quanti pensano che la situazione economica del Paese migliorerà nei prossimo dodici mesi. Solo il 39% si dice fiducioso, al contrario del 61% che pensa che sarà peggiore di oggi.

Il clima sociale riguardo la situazione economica della propria famiglia appare in linea con le ultime rilevazioni: il 94% continua ad esprimere un giudizio negativo mentre solo il 6% giudica positiva la situazione del proprio nucleo. Una situazione che per il 71% degli intervistati continuerà a peggiorare nel giro del prossimo anno mentre per il 29% migliorerà.

In leggero miglioramento il bilancio familiare della settimana: il 14% dichiara di riuscire a risparmiare, il 57% ha riscontrato un equilibrio tra le entrate e le uscite, mentre il 29% ha dichiarato di esser stato costretto ad usare i risparmi. Durante la spesa della settimana, l’82% ha dovuto ridurre la quantità dei prodotti acquistati o si è trovato costretto a ridurre la qualità. Il 18% invece ha acquistato tutto quello di cui aveva bisogno, esattamente come 12 mesi fa.

In base ai consumi, al bilancio familiare attuale e atteso e alla condizione lavorativa, il 32% degli italiani appare in difficoltà economica (il 15% vive una situazione grave e il 17% molto grave), una percentuale che un anno fa si attestava al 26%. Il 37% dichiara di faticare ad arrivare a fine mese, contro il 33% dello scorso anno, mentre il 31% afferma di non avere alcuna difficoltà economica, a fronte del 41% del febbraio scorso.

Il sondaggio è stato effettuato il 25 febbraio 2014 con metodo Cati su un campione probabilistico articolato per sesso, età, area geografica, ampiezza centri con ponderazione all’universo sociodemografico composto da 1.000 intervistati. Margine d’errore +/- 3,1%.

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