ROMA – Diego Armando Maradona, quasi per uno scherzo del destino, si è spento per un arresto cardiocircolatorio nelle stesso giorno in cui Cuba diede l’ultimo saluto a Fidel Castro, suo grande amico e mentore. Era il 25 novembre del 2016 e l’ex Pibe de Oro, sconvolto, lo definì “un secondo padre”.
“Mi ha aperto le porte di Cuba”
L’amicizia tra i due si era consolidata negli anni 2000, anni in cui Maradona passava da una clinica all’altra per risolvere il suo problema con la droga, ma i rapporti iniziarono ben prima, nel 1987. “Mi ha aperto le porte di Cuba quando in Argentina molte cliniche non mi volevano – aveva raccontato Diego dopo la morte di Fidel -. Ho avuto con lui un rapporto unico. Gli devo molto. Gli ho parlato della mia malattia, mi ha consigliato moltissimo. È stato una leggenda. Ho avuto con lui un rapporto di amicizia unico che non credo abbiano avuto altri”.
Sport, politica e quell’odio verso gli americani
Sport e politica si sono sempre intrecciati nell’amicizia che per decenni ha legato Castro e Maradona. Il Lider Maximo regalò all’ex Pibe de Oro anche un paio di guantoni appartenuti l’ex gloria del pugilato cubano, Teófilo Stevenson, tre volte campione olimpico. Nel 2005 Diego lo intervistò per un programma che allora conduceva “La Noche del 10”. I due parlarono poco di calcio e molto di politica, come era consuetudine fare e nel corso degli anni i rapporti tra loro non si interruppero mai. Neanche quando il Lìder passò le redini di Cuba al fratello Raul per allontanarsi dalla politica. Nel 2015 Maradona pubblicò anche una delle tante lettere del loro carteggio pur di allontanare lo voci che davano già per morto lo statista cubano. Ma c’era una cosa che legava fortemente i due, il loro antiamericanismo. Diego non aveva mai perdonato agli americani quella che lui stesso ha sempre definito come la “trappola dell’efedrina”, quando risultà positivo alla droga durante il Mondiale di Usa ’94.
Lo stesso giorno anche di George Best
Ma quella con Fidel Castro non è l’unica coincidenza. Nello stesso giorno, il 25 novembre, morì anche George Best, il nordirlandese anch’egli icona del calcio a cavallo tra anni ’60 e anni ’70, scomparso nel 2005, Maradona aveva in comune non solo il genio calcistico. Fu infatti Best, stella del Manchester United, il primo calciatore a lanciare l’immagine del ‘ribelle’, poi ripresa e amplificata da Maradona nella sua straordinaria carriera.
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